Molestie, Sandrelli: “Sono amica della Deneuve, ma la libertà di importunare non esiste”

28 Gen 2018 12:19 - di Redazione

Diretta e senza reticenze la lunga intervista rilasciata da Stefania Sandrelli al Corriere della Sera. Un’icona della bellezza italiana, attrice amata, diretta dai più grandi di sempre, si racconta a tutto tondo: infanzia, gavetta, carriera, amori, flirt, politica e scandalo molestie, punto caldo del lungo colloquio. La Sandrelli parla della sua esperienza: “Nessuno mi ha mai molestata, sapevo mettere le cose in chiaro. Be’, Depardieu sul set di Novecento allungava le mani; ma devo confessare che ero consenziente”. Solare e sincera. Domanda diretta: “lei sta Lei sta con la Deneuve o con le donne di me too”?

«Con le donne che denunciano. Sono amica della Deneuve; ma la libertà di importunare non esiste. È un tema che sento molto, fin da quando girai Io la conoscevo bene».

Sandrelli: “Grillo mi fa paura. Paoli la pensa come me”

Caustici i giudizi della Sandrelli sui politici, lei donna che non ha mai nascosto le sue simpatie per il centrosinistra. “Renzi ha un caratterino che dovrebbe imparare a tenere a freno; ma ha fatto molte cose. E poi sono da sempre di centrosinistra. Berlusconi era drammatico; ora è comico. Mi fa più paura Grillo, perché è un uomo molto intelligente, all’inizio il suo movimento mi pareva utile a frenare spinte eversive. Ma è sbagliato illudere le persone, far credere che chiunque possa fare il parlamentare”. Giudizio impietoso sul quale la Sandrelli carica “il carico da 11”: “Gino Paoli è molto amico di Grillo, sono pure vicini di casa, ma la pensa come me. Quando lo vede gli dice: “Beppe parliamo di tutto, tranne che di politica”».

Gli amori

Poi l’amore per Gino Paoli. “Lo ascoltavo in tv cantare La gatta e mi piaceva quella vocina esile, da bambino. Allora andavano i cantantoni alla Tajoli, ma io preferivo Chet Baker che avevo ascoltato al Bussolotto. Paoli invece venne alla Bussola. Mi accompagnarono gli amici, la sera del mio quindicesimo compleanno. Mi dicevano che era triste e brutto; io lo trovavo allegro e bellissimo, per farmi notare gli passavo davanti con il mio vestitino verde con le frange». «Mi notò. Mi chiese di ballare. Cominciò a stringere. Quando gli dissi la mia età rise e mi lasciò. Poi però venne a cercarmi alla Capannina. Ci frequentavamo come amici, ogni tanto scappavamo in pineta a darci un bacio. Poi, quando cominciai con il cinema, aveva la scusa di portarmi a Roma in macchina».

“Ho un codice :mai con

L’amore per Tenco: «Sì, una storia ci fu. Una storia veloce, sportiva. Tenevo tanto a Gino, non volevo che lo sapesse, se no sarebbe finita. Tenco e Paoli si compensavano. Erano molto diversi, anche come musicisti: Luigi più tradizionale, Gino più romantico». Poi Manfredi: «Tra i grandi è quello che mi attraeva di più. Io sono un po’ puttanella, istintiva, credo al primo sguardo. Però ho un codice: mai con gli uomini di donne che conosco. E della moglie di Manfredi ero amica».

 

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