Macron in Cina per affari dona a Xi Jinping un cavallo dell’Eliseo

9 Gen 2018 13:34 - di Redazione

Missione compiuta dall’illuminato Emmanuel Macron al secondo giorno della sua visita in Cina per chiudere con il presidente cinese Xi Jinping una cinquantina di accordi commerciali, in particolare nel settore del nucleare civile e dell’aeronautica. Un colpaccio per l’inqulino dell’Eliseo poco sensibile stavolta  alla causa della democrazia e dei diritti civili che intende riempire il vuoto lasciato dagli Stati Uniti nei rapporti internazionali con l’Est. Quella di Macron è la prima visita di un leader europeo in Cina, dopo che Xi ha ottenuto un rafforzamento del suo potere nel Congresso del Partito comunista che si è tenuto a ottobre.

Macron e il dono del cavallo

Reduce dal clamoroso gesto del dono del più bel cavallo della Guardia Repubblicana francese, Macron insieme alla compagna Brigitte ha visitato in mattinata a Pechino la Città Proibita, l’antico palazzo imperiale situato nel cuore della capitale cinese che per quasi 500 anni è servito da abitazione per gli imperatori e le loro famiglie. Prima dell’incontro ufficiale con Xi Jinping, la coppia è stata accompagnati nella visita dagli allievi del Liceo francese di Pechino. Il presidente francese – accompagnato nella missione da una folta delegazione di imprenditori – è pronto alla firma degli accordi bilaterali. Particolare clamore ha destato il gesto simbolico senza precedenti del dono del cavallo alla prima tappa del viaggio a Xian, l’antica capitale imperiale e porta d’igresso della vita della seta che il presidente cinese ha annunciato di voler rilanciare.

Le nuove vie della seta

Saputo che il presidente cinese aveva espresso grande ammirazione per i 104 cavalli della Guardia repubblicana che nel 2014 lo scortarono dagli Invalidi all’Eliseo, Macron ha deciso di regalargli il più bello, «simbolo dell’eccellenza francese»: Vesuve de Brekka detto Vesuvius. «Un gesto diplomatico senza precedenti che dimostra la volontà di stringere legami di amicizia con i capi di Stato stranieri», si legge in una nota ufficiale dell’Eliseo. Lo splendido baio bruno di otto anni  ha viaggiato su un aereo speciale, accompagnato dal capo veterinario e da un cavaliere della Guardia repubblicana, ed è arrivato a destinazione il 4 gennaio. In attesa della fine della quarantena del cavallo Macron ha consegnato al suo omologo cinese solo una foto con un dedica. Maestro nei colpi ad effetto, il presidente francese non ha rinunciato a mettere le cose in chiaro:  sì al colossale progetto cinese delle Nuove vie della seta rivolte all’Europa (infrastrutture per oltre mille miliardi di dollari), «ma – ha detto –  queste strade vanno percorse nei due sensi, non possono essere lo strumento di una nuova egemonia per mettere in stato di vassallaggio i Paesi che attraversano».

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