Salvini: «Il fascismo? Triste è vedere le bandiere falce e martello» (video)

11 Dic 2017 13:11 - di Gabriele Alberti

“Manifestare pacificamente, senza sporcare o distruggere, è nel pieno diritto di tutti. Mi ha fatto sorridere e messo un po’ tristezza vedere sventolare le bandiere rosse con falce e martello, perché se l’estremismo va condannato, va condannato sia a destra che a sinistra. Mi è sembrata una manifestazione che guarda indietro, mentre io preferisco farle guardando avanti”. E’ uno dei passaggi in cui Matteo Salvini ha stigmatizzato con i giornalisti alla Camera della manifestazione antifascista che si è tenuta a Como. Poi è passato, appunto, ad altro.

“Decideranno gli italiani se prevarrà l’idea di centrodestra di Berlusconi, che abbiamo provato, o se è meglio avere un centrodestra che abbia un’impronta più coraggiosa, più dinamica”. Così il leader della Lega Matteo Salvini ai microfoni di ‘6 su Radio1’, sulla possibilità che in occasione delle prossime elezioni venga scelto all’interno del centrodestra per ricoprire il ruolo di premier. Il segretario del Carroccio esclude del tutto eventuali alleanze post-elettorali con i 5 Stelle: “Alla prova del governo delle città – afferma – si dimostrano un fallimento. A parole sono bravissimi ma poi guardate come stanno amministrando Roma, Torino, Livorno, Ragusa… Io l’ho chiesto a Berlusconi e agli altri alleati del centrodestra di garantire che chi vota Lega o centrodestra non vedrà mai i suoi voti andare a sostenere governi diversi o governi di sinistra”.

Salvini: “Gli italiani vogliono la chiarezza”

Salvini insiste su questo tasto: “Gli italiani meritano e chiedono chiarezza. Il centrodestra ha il dovere di spiegare agli italiani prima del voto cosa farà e con chi lo farà. L’impegno che chiedo agli alleati è di sottoscrivere un patto che preveda la cancellazione della legge Fornero, degli studi di settore, l’abolizione di Equitalia, l’espulsione dei clandestini e l’impegno a non candidare quelli che hanno mal governato con la sinistra per troppi anni. E’ un dovere che abbiamo nei confronti degli italiani”. Lo ha detto Matteo Salvini parlando con i giornalisti alla Camera, a proposito della possibilità che Forza Italia possa riaccogliere alcuni transfughi di Alternativa popolare. “E’ il momento della chiarezza”, ha ribadito il leader della Lega, aggiungendo: “Il centrodestra vince e vincerà, non voglio un centrodestra che comincia a litigare il giorno dopo perché ognuno dice la sua. Quindi patti chiari e amicizia lunga: non mi basta vincere, voglio vincere per cambiare il Paese nei prossimi 10 anni. E non lo posso fare con chi ha governato con Monti, Letta, Renzi e sta governando con Gentiloni”.

Espellere almeno 100mila clandestini all’anno”

Poi il tema caldo, l’immigrazione, lo Ius soli: “La cittadinanza è qualcosa di così importante che va meritata, va considerata la scelta quando hai 18 anni, quando sei maturo; come la patente, come il diritto di voto”. Riferendosi al titolo del Corriere della Sera di oggi (‘Salvini cambia registro: gli italiani non sono solo quelli di pelle bianca’), il leader del Carroccio risponde: “E’ un titolo demenziale. Non ho mai distinto, né mai distinguerò gli italiani in base al colore della pelle, alla razza. Il problema non è l’immigrazione. Il problema dell’Italia sono le centinaia di migliaia di clandestini che non scappano dalla guerra ma la guerra ce la stanno portando a Milano, a Roma, Bologna, a Torino”. E chiarisce una volta per tutte: “La Lega non ce l’ha mai avuta con gli immigrati. La Lega vuole un’immigrazione controllata e nel patto di governo chiederemo l’impegno a espellere almeno 100mila clandestini all’anno“. Il segretario della Lega torna poi ad attaccare la legge sulla cittadinanza ai figli degli immigrati: “Lo ius soli è una legge sbagliata non perché riguarda gli immigrati ma perché svende la cittadinanza in cambio di qualche voto”. E a proposito di elezioni, Salvini risponde a proposito di leadership: “Decideranno gli italiani il giorno del voto se è meglio il modello di Europa di cui Berlusconi parla a proposito della Merkel, o è meglio un modello di Europa completamente diverso dove l’Italia è al primo posto”.

 

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