Roma, chiusa la moschea abusiva di Tor Pignattara. Imam a processo (video)

6 Ott 2017 15:42 - di Elsa Corsini

Abusi edilizi e violazione delle norme di sicurezza. Sono questi i reati di cui dovrà rispondere l’imam che gestiva la moschea di via della Marranella, nel quartiere di Tor Pignattara, a Roma. Ieri mattina, infatti, gli uomini del gruppo Sicurezza pubblica ed emergenziale e dell’unità di pianificazione servizi operativi della Polizia locale di Roma Capitale hanno posto i sigilli a un garage di oltre 500 metri quadri trasformato illegalmente in moschea da una delle tante associazioni islamiche del quartiere. Il locale era già stato chiuso una prima volta e poi riaperto tra le proteste dei cittadini. 

Sigilli alla moschea abusiva di Tor Pignattara

«Per trasformare il maxi garage in luogo di culto – denuncia in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Santori, che sul caso ha presentato diversi esposti – erano state “abbattute tramezzature” ed erano stati realizzati “bagni dentro locali previsti come box auto, con evidenti pericoli per la sicurezza degli abitanti delle palazzine soprastanti ed adiacenti», Per questo il centro islamico, a cui si poteva accedere da via della Marranella e da via Ludovico Pavoni, è stato posto sotto sequestro preventivo e probatorio dai caschi bianchi durante un blitz effettuato giovedì mattina. L’imam che gestiva il luogo di culto abusivo e il proprietario dello stabile sono stati deferiti all’autorità giudiziaria e, oltre ai reati di abusi edilizi e violazione delle norme di sicurezza, dovranno rispondere anche delle violazioni amministrative contestate dalla Polizia locale.

Quella di via della Marranella, infatti, è la nona moschea abusiva ad essere stata sequestrata dai vigili negli ultimi dodici mesi. Già nel 2014 gli stessi locali erano stati sequestrati per abuso edilizio. Come riporta Roma today, il provvedimento era stato però annullato e nei mesi successivi erano proseguite le irregolarità. Tanto che i box adibiti illegalmente a luogo di culto erano stati oggetto di numerosi esposti e denunce da parte dei cittadini della zona. 

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