Papa Francesco: «Quando la morte arriva, mette a nudo la nostra vita»

18 Ott 2017 10:44 - di Liliana Giobbi

«La morte ci fa scoprire che i nostri atti di orgoglio, di ira e di odio erano vanità.  Mette a nudo la nostra vita. Ci accorgiamo con rammarico di non aver amato abbastanza e di non aver cercato ciò che era essenziale». Lo sottolinea Papa Francesco nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro. Il Pontefice, soffermandosi sul tema Beati i morti che muoiono nel Signore, dice che con la morte “al contrario, vediamo quello che di veramente buono abbiamo seminato: gli affetti per i quali ci siamo sacrificati, e che ora ci tengono la mano».

Papa Francesco: siamo tutti piccoli e indifesi

Il Pontefice, nel corso della catechesi, mette «a confronto la speranza cristiana con la realtà della morte, una realtà che la nostra civiltà moderna tende sempre più a cancellare. Così, quando la morte arriva, per chi ci sta vicino o per noi stessi, ci troviamo impreparati, privi anche di un ‘alfabeto’ adatto per abbozzare parole di senso intorno al suo mistero, che comunque rimane. Eppure i primi segni di civilizzazione umana sono transitati proprio attraverso questo enigma. Potremmo dire che l’uomo è nato con il culto dei morti».

Ricorda Papa Francesco che «siamo tutti piccoli e indifesi davanti al mistero della morte. Però, che grazia se in quel momento custodiamo nel cuore la fiammella della fede. Vi invito adesso a chiudere gli occhi e pensare a quel momento della nostra morte: ognuno di noi pensi la propria morte e si immagini quel momento – che avverrà – quando Gesù ci prenderà per mano e dirà Vieni con me, alzati. Lì finirà la speranza e sarà la realtà della vita – sottolinea il Pontefice -. Pensate bene Gesù stesso verrà da ognuno di noi e ci prenderà per mano con la tenerezza, la mitezza, il suo amore. Questa è la nostra speranza davanti alla morte. Per chi crede, è una porta che si spalanca completamente; per chi dubita è uno spiraglio di luce che filtra da un uscio che non si è chiuso proprio del tutto. Ma per tutti noi sarà una grazia, quando questa luce dell’incontro con Gesù ci illuminerà».

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