Barbara D’Urso sotto accusa: mette il bavaglio a chi non la pensa come lei

16 Ott 2017 15:13 - di Gabriele Alberti

Il popolo del web contro di lei. Non le concede nemmeno un’attenuante. Barbara D’Urso usa le telecamere a suo uso e consumo (politico). Per imporre le sue convinzioni, senza contraddittorio, specie se si toccano argomenti come le unioni gay. Vietato essere contrari, pena il bavaglio. Domenica Live ne è una prova. Non è piaciuto l’uso poco “democratico” del microfono  fatto in trasmissione. Toglie l’audio agli ospiti che non la pensano come lei, pur di veicolare le sue verità spacciandole per verità della rete. Domenica si è è superata, imbavagliando persino Paolo Brosio quando il discorso si è spostato sui matrimoni omosessuali e l’ospite come altre volte ha cercato (quasi inutilmente) di esprimere tutte le sue perplessità. In studio c’era Alessandro Cecchi Paone, tra gli altri. La conduttrice voleva incentrare il dibattito sulla bestemmia di Predolin al Grande Fratello Vip, invitato sempre per creare attriti e risse da cortile, come avvenuto puntualmente con Simona Izzo. Poi il dibattito si è esteso anche alle frasi definite omofobe contro Cristiano Malgioglio. E lì Barbara D’Urso ha proseguito con un’arrogante conduzione. Interrompendo in modo brusco Paolo Brosio, cha ha espresso tutta la sua disapprovazione nei confronti dei matrimoni omosessuali, scontrandosi con il parere opposto di Alessandro Cecchi Paone e della stessa conduttrice che ha sempre fatto da megafono alle nozze gay. Non è passato inosservato quest’uso selettivo del microfono e degli ospiti in studio e in collegamento. Così lei si è giustificata: “Volevo fare una cosa più pacata, non sono capaci. Mi vengono sopra con la voce, non rispettano la diretta e sono costretta a chiudere i microfoni”. 

Dire “Dio non esiste” non equivale a una bestemmia?

Ma la realtà è un’altra. L’uso arrogante della televisione che fa Barbara D’Urso oltrepassa i limiti della decenza quando Cecchi Paone, che fa sempre la parte del dissacratore, a un certo punto si esprime in maniera infelice: “Dio non esiste”. La D’Urso che pure aveva impostato lo show sulla bestemmia di Predolin, non ha battuto ciglio, a lui non ha chiuso il microfono. Dire che “Dio non esiste” in una fascia oraria centrale del pomeriggio con famiglie re ragazzini riuniti non equivale a una bestemmia? Per la D’Urso no, evidentemente. 

 

 

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