Il Duce e il saluto romano. La Russa parla in aula e spezza in due Fiano (video)

13 Set 2017 14:30 - di Guglielmo Federici

 

Discorso da applausi di Ignazio La Russa durante il dibattito alla Camera che ha portato all’approvazione del ddl Fiano che introduce il reato di propaganda fascista. La battaglia a Montecitorio sul ddl surreale è stata accesa e ha lasciato il segno l’intervento per Fratelli d’Italia di Ignazio La Russa, che ha ridicolizzato l’assurdità dell’iniziativa parlamentare mettendone in luce tutte le consegueze ridicole a cui stiamo andando incontro. Ecco alcuni stralci di un intervento tutto da ascoltare in un video che riprendiamo da Youtube ( ripreso dal Fatto Quotidiano).  «Sarà che mi viene da ridere – ha detto La Russa – abbiamo fatto solo un intervento, abbiamo esaurito il tempo! Capisco, comincia già una certa limitazione della libertà di pensiero. Comunque non avrei bisogno di tempo, perché questa legge non vieta soltanto il parlare, non vieta soltanto il dire, lo scrivere, il pensare, il raffigurare, il disegnare, il dipingere, lo scolpire cose che non piacciono a questo regime politico, ma vieta anche la gestualità. Ma si è mai visto al mondo un provvedimento, che nega la gestualità, che ti dice come devi muovere il tuo corpo?».

“Attenzione ai gesti, potreste richiamare il Duce…”

Già, le leggi vanno lette bene in ogni aspetto: non avranno vita difficile solo i  rivenditori di gadget, chi fa il saluto romano e quant’altro, ma anche chi non dosa in modo appropriato la propria gestualità: «Perché il provvedimento – spiega La Russa – dice che è vietata, non solo la distribuzione eccetera, ma anche la gestualità che richiama. Per cui, d’ora in poi, state attenti ad alzare la mano oltre la spalla, state attenti a mettere le mani sui fianchi, state attenti a camminare con la gamba alzata orizzontalmente quando camminate, state attenti ad accentuare il mento. Se voi accentuate il mento, potete essere passibili di due anni di galera! Perché l’accentuare il mento richiama certamente quel mostro, che fu Benito Mussolini. Vergogna».

 

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