Firenze, Gasparri: «Le mele marce non sono l’Arma, basta criminalizzazioni»

11 Set 2017 14:34 - di Giorgio Sigona

I fatti gravissimi di Firenze devono avere una risposta ferma e dura. «La difesa del prestigio e della storia bicentenaria dell’Arma sono una priorità. Cavilli e argomenti vari attengono agli avvocati e alla discussione inevitabile in sede penale. Ma le decisioni preliminari non possono essere che esemplari. Pertanto, la radiazione di chi ha infangato la divisa è un atto che deve precedere qualsiasi approfondimento». Lo dichiara Maurizio Gasparri. «Comportamenti come quelli di cui si è letto – aggiunge il vicepresidente del Senato – sono inconcepibili e creano un danno alle centinaia di migliaia di appartenenti alle forze dell’ordine che con abnegazione e senso del dovere tutelano la sicurezza dei cittadini in situazioni difficili e con trattamenti economici non adeguati al loro impegno».

Gasparri: basta criminalizzare le forze dell’ordine

«Bisogna mettere al bando ogni tipo di criminalizzazione delle forze di polizia o le campagne razziste al contrario che taluni sembrano già aver avviato. Bisogna poi anche sottolineare la grave responsabilità di sindaci e amministratori che fanno di luoghi come Firenze, orgoglio dell’Italia e del mondo, una sorta di zona franca per lo sballo», incalza Gasparri. «Ovviamente il problema non riguarda solo Firenze. Ma i sindaci che hanno governato nel passato e nel presente quella e altre città si dovrebbero interrogare, così come quelli che tessono gli elogi delle droghe e che le vorrebbero addirittura legalizzare. L’Italia deve attrarre per la sua bellezza, per la sua storia, per la sua cultura. Non perché diventa per colpa di amministratori irresponsabili teatro di ogni eccesso che finisce per contagiare tutti, anche chi dovrebbe essere portatore di sicurezza e non d’errore».

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