Porto Empedocle, il sindaco grillino: “No” al centro di accoglienza minori

18 Ago 2017 18:10 - di Redazione

Nessuna forma di razzismo, solo la volontà di garantire “il rispetto della dignità del territorio empedoclino, della sua cittadinanza e la sua prospettiva di sviluppo”. Così Ida Carmina, sindaco pentastellato di Porto Empedocle (Agrigento), difende il suo no alla struttura di accoglienza per minori non accompagnati aperta in via Roma, nel centro del paese e dove, dalla vigilia di Ferragosto, sono ospitati 44 minori. Un arrivo definito “a sorpresa” dal sindaco che racconta di averne ricevuto comunicazione solo nel tardo pomeriggio del 14 agosto, “quando ormai gli uffici erano chiusi”. “È sembrata una cosa fatta in modo fraudolento, una prevaricazione da parte dello Stato – dice -. Come i ladri che aspettano il Ferragosto, quando non c’è nessuno, per andare a saccheggiare le case”. Carmina e alcuni commercianti avevano già contestato l’apertura della struttura, osteggiata perché situata proprio nel centro del paese “a pochi passi da negozi, bar e attività commerciali”. Adesso, con l’arrivo dei clandestini, il clima si è fatto rovente. “Il nostro problema non è l’accoglienza – sottolinea – c’è già un altro centro che ospita 35 minori ma si trova in un luogo del paese più defilato”. Il timore è che a pagare le conseguenze siano le attività commerciali e le “prospettive di sviluppo turistico della città”. Il sindaco ha chiesto al prefetto la convocazione urgente del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Dichiarerò di non essere nelle condizioni di poter garantire la sicurezza, visti anche i tagli che ha subito il Comune” sottolinea Carmina, ma intanto i primi problemi si sono già verificati. “Ci sono stati atti vandalici – racconta – Il citofono della struttura è stato divelto, le automobili di alcuni operatori del centro sono state danneggiate”. E aggiunge: “I minori stranieri devono essere trattati come quelli italiani? Mi augurerei davvero che fosse così, che lo Stato mi desse 45 euro al giorni per tutti quei minori con problemi. Qui siamo dinanzi a una situazione di razzismo al contrario. Sono i minori italiani ad essere bistrattati rispetto a quelli stranieri ed è difficile da spiegare ai genitori”.

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