Gli haters la spernacchiano e la Boldrini li vuole in galera

14 Ago 2017 11:34 - di Redazione

In galera, in galera. E’ questo l’ultimo grido di Laura Boldrini. Nessuno deve criticarla. E per avvalorare la sua tesi, parla delle offese che le vengono rivolte (dopo aver chiuso tutti e due gli occhi sulle offese che hanno ricevuto gli altri). «Adesso basta. Il tenore di questi commenti ha superato il limite consentito. Ho deciso che d’ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune». Così la Boldrini vuole mettere il freno agli haters decidendo di denunciare quanti la diffamano e insultano quotidianamente sui social network. Insulti pesanti, che la presidente della Camera pubblica su Facebook allegando al lungo post con le motivazioni della scelta uno screenshot di alcuni gravi improperi al suo indirizzo, completo di nomi e cognomi degli autori.

Laura Boldrini: ricorrerò alle vie legali

«Ho riflettuto a lungo se procedere o meno in questo senso – scrive Boldrini – ma dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni. Il calore e il sostegno che finora mi sono giunti da più parti, fuori e dentro la rete, mi hanno spinta a non temporeggiare oltre. Da oggi in poi quindi tutelerò la mia persona e il ruolo che ricopro ricorrendo, se necessario, alle vie legali. E lo farò anche per incoraggiare tutti coloro – specialmente le nostre ragazze e i nostri ragazzi – che subiscono insulti e aggressioni verbali a uscire dal silenzio e denunciare chi usa internet come strumento di prevaricazione». Secondo la Boldrini «lasciar correre significhi autorizzare i vigliacchi a continuare con i loro metodi e non opporre alcuna resistenza alla deriva di volgarità e violenza»  anche perché «nessuno deve sentirsi costretto ad abbandonare i social network per l’assalto dei violenti. Ma purtroppo anche molti casi di cronaca recente – dalla professoressa di Cambridge Mary Beard ad Alessandro Gassmann, dal cantante Ed Sheeran ad Al Bano – dimostrano che le ingiurie e le intimidazioni hanno l’effetto di una gogna difficile da sopportare». «Credo che educare le nuove generazioni a un uso responsabile e consapevole della rete sia una necessità impellente e su questo continuerò a impegnarmi», aggiunge il presidente della Camera che conclude il suo lungo post chiedendosi: «Come posso chiedere ai nostri giovani di non soccombere e di denunciare i bulli del web se poi io stessa non lo faccio?».

 

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