A Strasburgo l’ultimo addio a Kohl: riunificò la Germania e anche l’Europa (video)

1 Lug 2017 14:02 - di Giovanni Trotta

Per la prima volta nella storia i funerali di un uomo politico si svolgono all’europarlamento di Strasburgo. L’onore è toccato a Helmut Kohl, il cancelliere tedesco autore della riunificazione tedesca. Le esequie e la camera ardente sono state organizzate dall’Unione europea. La bara di Kohl è arrivata questa mattina presto dalla sua casa di Ludwigshafen, in Germania, coperta soltanto con una bandiera europea e poi trasportata nell’emiciclo dove si svolgono le assise parlamentari. Accolti dal presidente della camera europea Antonio Tajani, sono arrivati tra gli altri il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Per l’Italia ci sono gli ex premier Silvio Berlusconi e Romano Prodi e il ministro degli Esteri Angelino Alfano. “Senza Helmut Kohl, tutta la mia vita sarebbe stata completamente differente”, ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel in occasione della cerimonia funebre organizzata questa mattina al Parlamento europeo a Strasburgo, ricordando le “possibilità e le opportunità” che il leader della Cdu di cui ha preso il posto le aveva offerto. “Senza Helmut Kohl, la vita di milioni di persone che fino al 1990 avevano vissuto dall’altra parte del muro sarebbe stata completamente diversa – di certo, anche la mia”, ha aggiunto Merkel, nata all’ovest ma cresciuta nella Germania orientale dove il padre, pastore luterano, aveva scelto di trasferirsi. Kohl era un “costruttore di ponti” che è stato in grado di comunicare sia con Mosca che con Washington, come con i Paesi vicini della Germania, nei suoi anni da cancelliere. Così la cancelliera nella sua testimonianza. Merkel non ha mancato di nascondere anche le divergenze che aveva avuto con il suo mentore e poi avversario: divergenze che “sfumano nel nulla di fronte agli enormi risultati della sua vita” (Kohl anni dopo, ancora risentito, ebbe a dire che Merkel “non sapeva usare propriamente coltello e forchetta”). “Mi inchino di fronte a te e alla tua memoria, con gratitudine e umiltà”, ha quindi concluso Merkel che l’allora cancelliere chiamava “bambina” quando decise, nel 1991, di chiamarla al governo come ministra per le donne e i giovani. “Non fondare un club per i democratici cristiani tedeschi in paradiso, hai fatto abbastanza, riposa nella pace eterna!”. Usa l’ironia anche in questa occasione Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, che porge così il suo saluto e omaggio all’ex cancelliere Kohl. Juncker descrive Kohl come un patriota europeo che “ha contribuito più di chiunque altro a riunificare il continente” e, nel suo discorso “non da politico, ma da amico”, aggiunge che “ci lascia un gigante del dopoguerra, era diventato un monumento continentale”.

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