Venezuela, leader di opposizione dalle carceri chiama l’esercito alla rivolta

13 Giu 2017 14:19 - di Redazione

Non si ferma la protesta popolare in Venezuela, Paese un tempo ricchissimo, ora ridotto in miseria dai governo chavisti servi di Cuba. Dal carcere dove è detenuto, uno dei leader dell’opposizione venezuelana a esortato i militari a ribellarsi contro il regime di Nicolas Maduro. “Ai militari che stanno in strada, mando un messaggio chiaro, sereno e inquadrato nella nostra costituzione: anche voi avete il diritto e il dovere di ribellarvi, ribellarvi agli ordini di chi vuole reprimere il popolo venezuelano”, dichiara Leopoldo Lopez, in un video fatto uscire segretamente dal carcere di Ramo Verde. E’ la seconda volta che nelle ultime settimane Lopez riesce a diffondere un messaggio video, malgrado sia detenuto in regime di isolamento. Il leader del partito Voluntad Popular, parte dell’alleanza Mud che riunisce l’opposizione, afferma di aver discusso con militari di “tutte le componenti e gerarchie” delle forze armate favorevoli al cambiamento politico in Venezuela e contrari alla repressione delle manifestazioni di protesta. Secondo Lopez, la metà dei detenuti di Ramo Verde, carcere di massima sicurezza vicino Caracas, sono militari che si oppongono al governo.

Gli Usa: perché l’Onu non prende posizione?

L’appello giunge in un paese stremato dove, da oltre due mesi, si susseguono manifestazioni in tutto il Venezuela contro il regime di Maduro, accusato di voler instaurare una dittatura e di aver distrutto l’economia, provocando scarsità di cibo, medicinali e altri beni essenziali. Gli Stati Uniti intanto stanno considerando il loro ritiro dall’organismo dell’Onu per la difesa dei diritti umani, che giudicano “sbilanciato” contro Israele. Lo scrive Bbc News online citando l’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, Nikki Haley, secondo cui gli Stati Uniti “considerano attentamente” il loro ruolo all’interno del Consiglio per i Diritti Umani. Il fatto che siano passate cinque risoluzioni contro Israele mentre sul Venezuela non ne è stata considerata neanche una, ha aggiunto Haley, “è duro da accettare”.

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