“Il flusso di migranti è legato all’Isis”. Allarme del capo dell’Antiterrorismo

31 Mag 2017 18:00 - di Davide Ventola

«L’ipotesi investigativa da verificare è che soggetti collegati a esponenti dell’Isis operino come supporto logistico ai flussi migratori». Lo ha segnalato, davanti al Comitato Schengen, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. «C’è un’indagine ancora in corso da parte della procura di Como che riguarda il supporto logistico per lo spostamento dei migranti verso il Nord Europa, controllato da organizzazioni criminali ma controllato anche da soggetti di provenienza mediorientale o nordafricana – ha spiegato Roberti – per i quali ipotizziamo che possano esserci legami con lo Stato islamico».

Roberti: “Le analogie tra Isis e le mafie sono tante”

Nella sua lunga relazione Roberti ha anche spiegato ai commissari del Comitato Schengen il motivo per cui il suo ruolo accorpa antimafia e antiterrorismo. «Mafie e terrorismo hanno numerosi punti di contatto. Pur avendo diversità concettuale, sul piano operativo hanno parecchie analogie. Ad esempio, i sistemi di finanziamento sono molto simili. Prendete l’Isis: si muove con modalità tipicamente mafiose».

Roberti: “Le Ong devono ospitare i nostri poliziotti”

Il procuratore ha anche precisato che va cambiato il sistema degli sbarchi. «Sulle navi delle organizzazioni non governative dovrebbero esserci ufficiali di polizia giudiziaria che svolgano il proprio ruolo senza intralciare le operazioni di soccorso». Poi un avvertimento alle organizzazioni non governative. «Riteniamo che le Ong facciano un lavoro necessario accanto alle navi governative, che non sono sufficienti e non consentono di fare a meno di questa attività di supplenza». Ma «dovrebbero acconsentire ad adeguarsi alle nostre linee guida per quanto riguarda il punto di equilibrio tra salvezza dei migranti in pericolo e accertamento di responsabilità dei trafficanti».

“Non c’è solo l’Isis. I criminali nigeriani fanno paura”

Tra gli allarmi di Roberti, ce n’è uno che ha riguardato i migranti nigeriani. «Sta arrivando un enorme numero di nigeriani. C’è una comunità criminale nigeriana che fa paura. Le associazioni criminali nigeriane hanno caratteri ancora più strutturate delle mafie italiane. La differenza è che i nigeriani in Italia trafficano in droga e prostituzione, ma non attaccano il territorio. Per ora. Il problema? Non abbiamo interpreti affidabili. Gli interpreti nigeriani hanno anche paura e fanno resistenza. Come c’è il problema degli interpreti in lingua araba. Pensate a quanti dialetti

 

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