Nina Moric al sit in di CasaPound sotto al consolato americano di Milano

8 Apr 2017 17:20 - di Antonio Pannullo

Diverse centinaia di persone hanno effettuato a Milano un sit-in davanti al consolato americano. Organizzato da CasaPound Milano, la manifestazione ha visto la presenza anche della modella e showgirl Nina Moric, che già in passato aveva espresso la sua volontà di avvicinarsi a CasaPound. La protesta di CasaPound è contro i bombardamenti americani sullao Stato sovrano della Siria, effettuati senza mandato delle Nazioni Unite (per quello che conta) contro la base militare siriana da cui è partito il raid del governo contro le postazioni jihadiste nei dintorni di Idlib. Raid che poi è stato accusato dai media internazionali e da diverse nazioni, tra cui l’Italia appiattita sulla Ue, di aver utilizzato armi chimiche. Ma i militanti di CasaPound non credono a questa fovola, perché sanno benissimo che la Siria dal 2013 non ha più armi chimiche, che furono tutte consegnate alla Nato. La presunta responsabilità del legittimo governo siriano non è stata poi finora certificata da nessun giornalista o fonte indipendente, ma solo propalata dalle solite fonti dei ribelli e di pseudo organizzazioni umanitarie. L’unica fonte ufficiale, il governo di Damasco, sostiene di non aver mai utilizzato armi chimiche nella repressione di questo gtolpe dei terroristi islamici. Tornando a Nina Moric, poche ore prima era stata fotografata davanti la sede romana di CasaPound con la didascalia “Roma dolce Roma” postata su Twitter. In quella circostanza la Moric dichiarò a proposito di CasaPound che “la gente si è fatta una idea molto sbagliata su di loro, sono poco in vista, invece con me magari avrebbero una occasione, una opportunità, di dimostrare che le cose le sanno fare. Loro parlano poco e fanno molto di più». Davanti al consolato americano, Nina Moric ha notato che Trump ha tradito la fiducia di quanti credevano in lui, sottolineando che anche se molti hanno protestato per le bombe, “davanti al consolato ci siamo venuti solo noi…”

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