Milano, Davigo e Di Pietro celebrano Mani Pulite. In sala non c’è nessuno

7 Feb 2017 19:24 - di Adele Sirocchi

25 anni dopo chi si ricorda di Mani Pulite? Non fu un’inchiesta come le altre, ma sancì la fine della prima Repubblica la cui classe dirigente venne spazzata via da una serie impressionante di avvisi di garanzia che colpirono, a distanza ravvicinata, prima Bettino Craxi, leader dell’allora Psi e Arnaldo Forlani, segretario della Dc. 

La carriera di Di Pietro

Sull’inchiesta venne costruita la carriera politica di Antonio Di Pietro, divenuto figura simbolo dello schieramento giustizialista fino a diventare esponente di primo piano dell’Ulivo e del centrosinistra. Ma Mani Pulite contribuì anche alla mitizzazione del pool Mani Pulite, in seguito individuato come l’argine al dilagare del berlusconismo.

Il mito di Tangentopoli è finito

Eppure, nessuno sembra avere più voglia di mitizzare quella vicenda o anche solo di celebrarla. Non altrimenti si spiega il fatto che fosse deserta oggi l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano dove era stato organizzato il primo convegno per il 25imo anniversario di Mani Pulite, presenti Antonio Di Pietro e il presidente dell’Anm Piercamillo Davigo, già membro del pool Mani Pulite.

Due oratori senza pubblico

I due oratori si sono però ritrovati senza pubblico. Secondo gli organizzatori a determinare il ‘vuoto’ sarebbe in particolare ”l’Aiga Milano” (associazione degli avvocati di Milano) che, sempre agli organizzatori, avrebbero dichiarato esplicitamente di non gradire almeno uno dei partecipanti al convegno, Piercamillo Davigo, oltre a contestare l’organizzazione non milanese dell’evento. In tutto, nell’aula, c’erano venti persone. Oltre all’assenza degli avvocati milanesi in aula si nota però anche l’assenza dei magistrati in servizio nel capoluogo lombardo.

Il 17 febbraio del 1992

La data d’inizio di Mani Pulite fu il 17 febbraio 1992 quando a Milano viene arrestato il presidente del Pio Albergo Trivulzio, Mario Chiesa, mentre riceve una tangente di 7 milioni di lire. Sembra un avvenimento come tanti altri, e invece è l’inizio del  ciclone chiamato Tangentopoli. Il 6 dicembre 1994 Antonio Di Pietro lasciò clamorosamente la magistratura decidendo di entrare in politica.     

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