Crimea, l’Ucraina rifiuta il dialogo con la Russia: Mosca lasci il Donbass

20 Feb 2017 14:12 - di Redazione

L’Ucraina rifiuta ogni tipo di colloquio sulla Crimea e sul Donbass, la regione ucraina abitasta prevalentemente da russi. “Come potrebbe la Russia prendere in concessione una regione nostra? La sola formulazione di questa idea è abbastanza assurda”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto alle domande riguardo al proposta di piano di pace che, secondo quanto riportano i media americani, sarebbe stata presentata dal deputato ucraino Andrei Artemenko alla Casa Bianca. Il piano chiederebbe il ritiro di tutte le forze russe dall’Ucraina orientale. Gli elettori ucraini poi deciderebbero con un referendum se dare in concessione la Crimea – annessa nel 2014 da Mosca – alla Russia per un periodo di tempo di 50-100 anni. Il portavoce russo ha affermato poi “questo non è neanche oggetto di discussioni e noi non sappiamo niente di questi piani”. “Esiste un’intesa comune che non vi sono alternative agli accordi di Minsk e
che ogni soluzione politica e diplomatica del problema ucraino possa essere raggiunta solo sulla base degli accordi di Minsk”, ha poi aggiunto.

L’Ucraina respinge ogni proposta di accordo

Ma Kiev non si limita a questo: non perde occasione per accusare la Russia di qualsiasi nefandezza. Vladimir Putin vuole trasformare l’est dell’Ucraina in una nuova Aleppo. A dichiararlo, in un’intervista pubblicata dalla Bild, è stato il presidente Petro Poroshenko, sottolineando come “la situazione nella parte orientale del Paese sia drammatica”. “Abbiamo prove inequivocabili di attacchi contro i civili. Putin ha creato una Aleppo ucraina”, ha affermato il presidente, per il quale l’unico motivo per cui gli accordi di pace di Minsk non funzionano è Putin. “Noi in Ucraina abbiamo fatto tutto per la pace, abbiamo cambiato le leggi, rispettato gli accordi fatti, ma la Russia continua ad uccidere. Le promesse che fa il governo russo vengono infrante ogni giorno”. Poroshenko non ha dubbi sulla via di uscita dal conflitto: “Se Putin rispetta Minsk, ritira finalmente le truppe dal nostro Paese, allora ci sarà la pace”. Da Washington giungono appelli alla ragionevolezza: “Invitiamo entrambe le parti a rispettare il cessate il fuoco che inizia oggi” nell’Ucraina Orientale “e nell’interesse della pace e delle vite umane innocenti, speriamo e preghiamo che questo cessate il fuoco regga”. Lo afferma il vicepresidente Usa Mike Pence, a Bruxelles al fianco del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. “Dobbiamo essere forti – continua Pence – nel difendere l’integrità territoriale delle nazioni d’Europa: alla luce dello sforzo della Russia di ridisegnare i confini dei Paesi con la forza, noi continueremo a sostenere gli sforzi in Polonia e nei Paesi Baltici, attraverso l’iniziativa dell’accresciuta presenza della Nato e, con riferimento all’Ucraina, gli Usa continueranno a chiamare la Russia a rispondere delle proprie responsabilità e a chiedere che Mosca, come prevedono gli accordi di Minsk, inizi una de-escalation della violenza nell’Ucraina Orientale”. 

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