Delitto Garlasco, aperta un’altra inchiesta. Indagato un amico di Chiara

23 Dic 2016 9:38 - di Milena De Sanctis

Svolta sul caso Garlasco: aperta una nuova inchiesta sulla morte di Chiara Poggi.  La procura di Pavia ha accolto l’esposto della mamma di Alberto Stasi. E ha indagato un amico del fratello della vittima. Le tracce del suo dna, secondo un perizia della difesa, sarebbero state trovate sotto le unghie di Chiara. È quanto scrive il Corriere della Sera sulla propria pagina on line.

Caso Garlasco, Stasi sta scontando una condanna a sedici anni 

Le nuove analisi sono state condotte da un genetista su incarico dello studio legale Giarda. Lo studio si è affidato a una società di investigazioni di Milano.  Chiara è stata uccisa il 13 agosto del 2007 a Garlasco. E Stasi sta scontando in carcere una condanna definitiva a sedici anni. Secondo quanto scrive il Corriere, a carico dell’indagato «non ci sarebbe soltanto la “prova” del dna. Un elemento che la polizia giudiziaria dovrà ripetere». Il giovane, si legge ancora,  era già stato interrogato dai carabinieri. Due volte. Una prima volta pochi giorni dopo il delitto e l’altra l’anno successivo. A un “riesame” l’alibi allora fornito presenterebbe anomalie e incongruenze.

L’iniziale cautela della procura

Mercoledì, il procuratore di Pavia, Giorgio Reposo, aveva invitato alla cautela. «L’unica notizia che posso confermare – aveva spiegato – è che dalla procura generale di Milano è arrivata la busta con i documenti sul caso. Documentazione che adesso dovremo esaminare. Al momento, quindi, non siamo in grado di rispondere se verrà aperta o meno un’inchiesta. Solo dopo aver studiato i documenti potremo fare una nostra valutazione. Che trasmetteremo al gip. E soltanto a quel punto verrà presa la decisione se aprire o meno una nuova indagine. Sino a quel momento ogni ipotesi rischierebbe di risultare infondata». Alberto Stasi è detenuto nel carcere di Bollate da un anno. Il 12 dicembre del 2015 la Cassazione ha confermato nei suoi confronti la condanna a sedici anni per omicidio. La vicenda processuale è durata 14 anni. Stasi è stato anche due volte assolto.

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