Mussolini lascia il Ppe: «Non sto con chi appoggia Renzi» (video)

30 Nov 2016 13:00 - di Viola Longo

Troppo per restare sotto le stesse insegne parlamentari. Alessandra Mussolini ha preso molto sul serio e niente affatto bene l’endorsement del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, a favore di Renzi e del Sì al referendum, tanto da decidere di lasciare il gruppo parlamentare del Ppe, all’interno del quale il partito di Schaeuble, la Cdu di Angela Merkel, siede al fianco di Forza Italia. 

Mussolini: «Insoddisfatta per le scelte del Ppe»

Le parole del ministro sono state «l’ultima goccia», ha fatto sapere l’eurodeputata azzurra, annunciando che si unirà al gruppo misto, ma facendo sapere che non ha mai messo in discussione la propria appartenenza a Forza Italia. «Ho informato Berlusconi e ha capito», ha detto Mussolini, ricordando che la sua decisione travalica le ultime dichiarazioni del ministro tedesco e affonda le proprie radici in diversi motivi. Dalla scarsa considerazione della posizione italiana nel gruppo alle posizioni sull’immigrazione, fino all’eventuale candidatura del capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber, alla presidenza del Parlamento, l’eurodeputata italiana ha spiegato di nutrire una profonda insoddisfazione

Contro lo «strapotere» tedesco

«Un ministro tedesco delle finanze del Ppe si permette di dire, senza neanche avvertire la delegazione italiana, che voterebbe per la riforma e per Renzi, questo è molto grave», ha spiegato Alessandra Mussolini, ricordando anche che «in tema di immigrazione abbiamo subito lo strapotere tedesco, e un ennesimo tedesco, forse Weber, può diventare presidente del Parlamento europeo». Riguardo la partita per la successione del presidente uscente, Martin Schulz, Mussolini ha spiegato di ritenere «che l’Italia meriti un incarico importante», anche se non è sbilanciata su un eventuale sostegno a una candidatura del capogruppo dei socialisti e democratici, Gianni Pittella. «Se si candida, da italiana dico che fa bene, qui – ha aggiunto – dobbiamo alzare la voce».

 

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