Droga, l’ultima frontiera dello spaccio: cocaina consegnata a domicilio

11 Ott 2016 13:00 - di Eleonora Guerra
carabinieri somalo fiano

Consegnavano cocaina a domicilio, per sbaragliare la concorrenza e aumentare il pacchetto di clienti. Per questo quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri di Ivrea, con l’accusa di detenzione e spaccio di droga. Il gruppo criminale, del quale facevano parte anche un panettiere e un titolare di kebab, con questo sistema era riuscito ad accaparrarsi il monopolio dello spaccio in 23 Comuni della zona.

Un linguaggio in codice per la consegna della droga

Gli uomini dell’arma sono riusciti a ricostruire una fitta rete di contatti del gruppo, nella quale sono stati identificati 35 acquirenti e monitorati oltre 400 episodi di spaccio. Clienti e spacciatori tra di loro parlavano, usando per l’ordine formule come «vediamoci per un caffè o per un aperitivo».

Lo spaccio fruttava 48mila euro al mese

Le persone denunciate per detenzione ai fini di spaccio sono 16, mentre agli arresti sono finiti Nunzio Ficarra, 48 anni di Castellamonte, panettiere, Giuseppe Cocco, 63 anni di Rivarolo Canavese, e Rachid El Habi, 37 anni di Torino, titolare di un kebab. Una quarta persona, invece, è stata arrestata a Castelnuovo Nigra nel corso delle perquisizioni: in un cortile di sua proprietà è stata scoperta una piantagione di marijuana. Secondo gli investigatori, Cocco era il corriere che consegnava lo stupefacente a domicilio sul territorio canavesano. Le consegne avvenivano in diversi paesi oppure nei pressi di tre bar a Ozegna, Ivrea e Rivarolo. Sempre secondo le indagini, la banda era in grado di piazzare 150 dosi alla settimana per un introito complessivo di circa 48mila euro al mese.

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