Delegazione italiana in Crimea: «No alle sanzioni, Si alla cooperazione»

14 Ott 2016 18:22 - di Redazione

Dalla Crimea arriva un “No alle sanzioni“. Un NO tutto italiano, perchè le sanzioni sono “roba da Ottocento“. Un Sì, invece, alla “cooperazione, all’autodeterminazione dei popoli, al dialogo e alla pace”. Pace che in Crimea “parla russo”. In un clima sempre più difficile tra Russia e Occidente, sbarca in Crimea una delegazione d’imprenditori e politici italiani – a trazione Lega Nord – per una due giorni d’incontri con le autorità locali e la comunità imprenditoriale crimeana. Terreno scivoloso, visto lo stretto regime di sanzioni imposto dalla Ue, che in teoria vieta quasi ogni tipo d’investimento europeo nella penisola contesa. Ma il diavolo sta nei dettagli. A Simferopoli, infatti, sono stati firmati un memorandum d’intesa e sviluppo e un trattato di gemellaggio tra la capitale della Repubblica di Crimea e la città di Padova. “Sapevamo a cosa saremmo andati incontro venendo qui, quale sarebbe stata la valenza di questo viaggio: siamo la prima notizia di tutti i siti d’informazione e tg russi”, dice Roberto Ciambetti, presidente del consiglio della Regione Veneto. E in effetti è così, il sistema mediatico russo si è messo in moto per dare gran risalto alla visita, che è funzionale alla posizione del Cremlino secondo cui la Russia non vive nessun isolamento. Mentre Kiev ha protestato. Per gli ucraini la visita “senza il consenso di Kiev” è “una brusca violazione della legislazione nazionale ucraina e va punita”. Nella brochure del Forum Internazionale di Yalta – l’ente sotto l’egida del Cremlino che insieme al governo crimeano ha organizzato la missione – è poi indicato come leader della delegazione il deputato ex pentastellato Tancredi Turco, oggi al gruppo misto. Ai ‘corsari’ della Crimea – oltre alla delegazione veneta ci sono anche consiglieri della Lombardia, Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna, tutti leghisti – non spaventa la prospettiva di essere strumentalizzati. “Ci sta”, dice con un’alzata di spalle Ciambetti. “I veneziani venivano qui già nel 1500…”. “Sono stati coraggiosi”, ha sottolineato il capo della Repubblica di Crimea Serghei Aksyonov: “Gli Usa cercheranno senz’altro di far fallire la nostra cooperazione ma non ci riusciranno”. Stesso clima anche a Sebastopoli, dove sono state firmate altre intese con il governatore della regione.

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