Unioni civili, prima richiesta a Napoli: «Ma ora vogliamo anche le adozioni»

12 Ago 2016 15:32 - di Redazione

Il riconoscimento delle unioni civili non basta più. Come da copione si inizia a parlare delle adozioni dei bambini  per le coppie omosessuali. Il tutto avviene in modo soffuso, tra telecamere e fotografi, alla prima richiesta di unione civile a Napoli. Protagonisti sono Antonello Sannino, responsabile Arcigay Napoli e il suo compagno Danilo Di Leo, ballerino del Teatro San Carlo: «Questa firma», ha detto Antonello Sannino, «è il simbolo dell’abbattimento di un muro di ipocrisia durato millenni in Europa, nel nostro Paese e nella nostra città. Il prossimo muro da abbattere sono il riconoscimento dei diritti dei bambini che sono all’interno di coppie omosessuali e le adozioni». Parole pronunciate alla firma della richiesta, un passaggio che appare simile a una «promessa di matrimonio».

Le unioni civili non bastano più, ora si mira alle adozioni

Secondo Sannino, la Legge Cirinnà è «un’ottima legge, ma manca ancora di un pezzo». «Oggi – ha detto – le adozioni sono difficili per gli etero, per i single e impossibili per gli omosessuali, mi chiedo perché. Siamo tutti cittadini con gli stessi doveri e di conseguenza con gli stessi diritti tra cui il diritto alla genitorialità». Infine un’altra richiesta ancora con un appello al governo e al Parlamento affinché si proceda con la legge contro l’omotransfobia perché «con l’approvazione della Cirinnà saranno in molti a fare coming out e credo che questo potrà innescare un rigurgito di violenza contro le comunità omosessuali».

L’assessore accoglie la richiesta delle unioni civili

Ad accogliere la richiesta l’assessore alle Pari Opportunità Daniela Villani e Luigi Loffredo ufficiale dello Stato civile che, prima della firma, ha letto alla coppia le disposizioni della legge. In sala anche il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita dove la coppia risiede. «Siamo felicissimi – ha detto l’assessore Villani – di accogliere e firmare questa prima richiesta di unioni civili. È un momento che vede concretizzati diritti di uguaglianza e di libertà. L’articolo 3 della Costituzione diventa realtà anche se il percorso è ancora lungo, ma Napoli vuole essere in pole position e continuare a dare segnali forti al Paese». Il Comune di Napoli nel febbraio 2012, quattro anni e mezzo prima dell’entrata in vigore della Legge Cirinnà, aveva istituito il registro delle unioni civili. Adesso è la prima richiesta sottoscritta e consegnata all’amministrazione che dallo scorso 8 agosto ha messo a disposizione delle coppie omosessuali gli uffici e le strutture per poter avviare il percorso di formalizzazione delle unioni civili. Secondo i dati riferiti, a oggi sono arrivate quattro richieste.

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