Palinuro, trovati a 50 metri di profondità i corpi di due dei tre sub dispersi

20 Ago 2016 18:39 - di Paolo Lami

Sono stati individuati, dopo la lunga notte di ricerche, ad una profondità di 45-50 metri i corpi di di Mauro Tancredi e Silvio Anzola, due dei tre sub scomparsi ieri mattina nelle acque di Palinuro. I soccorritori stanno ora cercando il corpo del terzo sub, Mauro Cammardella, titolare del Centro diving di Palinuro, che risulta tuttora disperso. Ma nessuno riesce più a sperare. Soprattutto dopo che, in mattinata, non era stata trovata traccia dei tre sub nella “bolla d’aria” individuata nelle acque di Palinuro e che, secondo molti, poteva aver aiutato i tre sub a sopravvivere.
Le operazioni di recupero risultano difficili dal momento che i corpi si trovano in acque abbastanza profonde. Nel porto turistico di Palinuro è in arrivo una camera iperbarica per fronteggiare i rischi legati ad un’eventuale embolia dei sommozzatori dei vigili del fuoco impegnati nelle ricerche dei tre sub scomparsi. L’utilizzazione della struttura è stata sollecitata dalla Capitaneria di Porto di Palinuro che coordina le operazioni. Nell’area interessata stanno operando cinque mezzi della Capitaneria di Porto di Palinuro, diretta dal tenente di vascello Andrea Palma, ed i paleosub dei Vigili del Fuoco.
Per ore gli uomini del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco, che si stanno dando il cambio con diverse squadre, hanno perlustrato i cunicoli della grotta nella speranza di individuare i tre sub che da ieri mattina non sono più riemersi. Non solo. Un elicottero dei Vigili del Fuoco ha perlustrato a lungo l’area dall’alto nella speranza di individuare qualcosa ma nulla è stato segnalato. Ed è quando a 50 metri di profondità si è concentrato il lavoro dei soccorritori che sono stati ritrovati i corpi dei due sub.
Terminato anche il sopralluogo del sostituto procuratore Vincenzo Palumbo lì dove si sono perse le tracce dei due sub esperti Mauro Cammardella, Mauro Tancredi e di Silvio Anzola, il turista milanese anche lui non nuovo alle immersioni. Insieme col magistrato, anche il comandante della Capitaneria di Porto di Palinuro, Andrea Palma. Sul posto il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco che si stanno dando il cambio con diverse squadre per perlustrare i cunicoli.
E a Palinuro c’è dolore e incredulità nell’attesa del recupero dei corpi. La cittadina è piombata da più di 24 ore in un incubo, da quando Mauro Cammardella, Mauro Trancredi e Silvio Anzola si sono immersi nelle acque di Cala del Ribatto senza più riemergere. Nei bar, nelle piazze, per strada non si parla di altro, e la domanda è sempre la stessa: «perché a tre sub così esperti».
«Quei fondali sono maledetti – dice Gerarda Forte, titolare di un ristorante a pochi metri dal mare – ogni volta ci troviamo a piangere qualcuno. E’ come se la natura si ribellasse alle sfide dell’uomo».
«Conoscevo Mauro Cammardella e Mauro Trancredi – prosegue la donna – erano delle persone eccezionali e conoscevano il mare. E’ terribile pensare a quanto sta accadendo».
C’è dolore, ma anche incredulità nella gente di Palinuro. «Sono sotto choc – dice Antonio, appassionato di pesca subacquea – erano tre sub provetti, e soprattutto Mauro Cammardella conosceva i nostri fondali palmo a palmo. Non mi spiego cosa possa essere accaduto».
«Sono tanti anni che tragedie come questa si ripetono – conclude un pescatore del posto – Ci abbiamo fatto l’abitudine. Il mare dà, il mare toglie, ed è triste».
Alle ricerche ha partecipato direttamente il sostituto procuratore della Procura di Vallo della Lucania Vincenzo Palumbo che si è recato insieme con il comandante della Capitaneria di Porto di Palinuro, Andrea Palma, nello specchio di mare interessato dalle ricerche dei sub scomparsi da ieri mattina.
Intanto la Protezione civile, Gruppo Lucano Centola, ha allestito una equipe di sostegno, con la psicologa Paola Schiavo e lo psichiatra Alfonso Pace, per i familiari dei tre sub che da ieri sostano sulla banchina del porto di Palinuro.

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