Una banca dati delle macerie, così la Procura di Rieti intende procedere

28 Ago 2016 11:58 - di Paolo Lami

«Stiamo acquisendo ogni elemento utile per arrivare all’accertamento della verità. Nelle prossime ore darò il via libera alla rimozione delle macerie», fase in cui saranno fotografati e registrati tutti i materiali, quindi catalogati, datati per luogo e provenienza dell’immobile. Calcinacci, pietre, ferro, tutto sarà passato al setaccio.
Giuseppe Saieva, capo della Procura di Rieti, spiega come intende procedere dal punto di vista operativo, nell’inchiesta sui crolli che hanno caratterizzato il sisma nel centro Italia.
«Il nostro ordinamento prevede il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale e a questo il principio ispiratore noi ci atterremo – chiarisce il capo della Procura di Rieti – sia sul fronte delle ipotesi di reato – per ora resta quella di disastro colposo – sia per la parte investigativa. In questa prima fase c’è da superare l’emergenza legata alle vittime, di cui si stanno occupando anche gli uomini della polizia giudiziaria. Poi passeremo all’accerteremo di tutte le responsabilità e di eventuali reati da perseguire».
Quanto alle priorità, «partiremo con gli edifici pubblici: la scuola, il convento, la caserma dei carabinieri, il teatro, l’ospedale. Daremo precedenza, comunque, a quelle strutture che potrebbero aver causato, perché magari realizzate non secondo le normative vigenti, delle vittime – spiega il capo della Procura di Rieti – sarà un’ inchiesta lunga, anche se confidiamo di procedere speditamente. Bisogna essere celeri senza però lasciare indietro nulla».

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