Salvini davanti al consolato della Turchia: «Ormai è un Paese estremista»

22 Lug 2016 13:51 - di Redazione

Presidio della Lega Nord sotto il consolato della Turchia a Milano per protestare contro la politica del presidente Recep Tayyip Erdogan. Un gruppo di militanti  ha manifestato insieme al segretario del partito, Matteo Salvini, esponendo a pochi metri dalla sede del consolato uno striscione con la scritta: «Europa dei popoli, non del dittatori». «Chiedo che tutti, a destra e a sinistra, dicano una volta per tutte che la Turchia non deve entrare nell’Unione europea – ha spiegato Matteo Salvini -. La Turchia sta diventando sempre più il paese dell’estremismo islamico». «Sono tutti pronti a parlare di diritti umani, diritti dei migranti e diritti civili, penso a fenomeni come Boldrini e Renzi ma sulla Turchia han perso la lingua – ha aggiunto -. Qui c’è un dittatore con cui l’Europa fa affari, che l’Italia riempie di quattrini e che non dovrebbe essere accettato in un contesto civile e democratico”. Salvini ha poi fatto un appello ai suoi alleati, a Parisi e a Berlusconi, e all’Europa «di prendere distanze da Erdogan e dalla Turchia una volta per tutte». L’Europa dei popoli “noi la ricostruiremo uscendo dalla Ue e la Lega presenterà il suo progetto a ferragosto a Ponte di Legno e a settembre a Pontida».

«Certi estremisti islamici – ha poi detto Salvini-  dovrebbero essere espulsi da Milano e dall’Italia, purtroppo qualcuno temo sia arrivato fino in Consiglio comunale». Salvini si riferisce alla polemica scoppiata a Milano dopo che il deputato del Pd, Emanuele Fiano, ha segnalato sulla sua pagina Facebook dei post scritti da Davide Piccardo, coordinatore del Caim, Coordinamento associazioni islamiche di Milano, e Hamza Piccardo, suo padre, che inneggiavano al presidente turco Erdogan. «È un motivo in più per non concedere meno di mezzo metro quadro di spazio per una moschea a Milano. Un Paese serio con un ministro dell’Interno serio espelle chiunque sostenga l’estremismo islamico».

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