Ma dare del “traditore” a Higuain è solo una furbizia per placare i tifosi

27 Lug 2016 16:51 - di Tano Canino

Gonzalo Higuain il traditore. Se il tifoso urla è normale. È suo diritto. Perchè il tifo è tifo. Ed è uguale ovunque. Ma anche il furbo é uguale ovunque. Che se poi il furbo è pure parte in causa, il fatto cambia. Perciò, Gonzalo Higuain per Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli calcio, è diventato improvvisamente un “traditore”. Uno che se ne è voluto andare alla Juventus per soldi. Ma i 90 miloni di euro versati dalla Juve per Higuain li ha presi lui, De Laurentiis. Sono tanti soldi che nessun altro avrebbe sborsato. E che perciò riportano alla memoria l’antico adagio partenopeo “chiagn’e fotte“. Anche perchè è difficile da spiegare che perdere Higuain in forza di una clausola da 90milioni firmata da entrambi sia tradimento e, invece, blandire l’interista Mauro Icardi con l’idea di un contratto da 6,5 milioni a stagione più una parte da protagonista per la moglie Wanda Nara nel prossimo cinepanettone sia invece normale contrattazione di mercato. De Laurentiis è furbo, ma non è che tutti gli altri sono fessi. Nella diatriba pallonara estiva arrivano pure le parole di Francesco Totti. Il capitano della Roma, dagli Usa, non lascia cadere l’argomento. Anzi, filosofeggia: «…I calciatori d’oggi sono come nomadi che seguono i soldi». Ma davvero? Seguono i soldi i calciatori. In attesa di sapere da Totti cosa invece seguano, oggi, gli altri esseri umani ci muniamo di calcolatrice. Così scopriamo che col suo ultimo contratto il Pupone guadagnava 6849 euro netti al giorno. Per 365 giorni l’anno. Che poi sarebbero 2,5 milioni netti. Certo, è rimasto alla Roma, Totti. Ma c’è voluto rimanere lui e non certo gratis. Se avesse fatto come Cristiano Ronaldo magari avrebbe guadagnato di più. E, però, anche vinto di più. Cosa da non sottovalutare. Higuain era al Real Madrid quando scelse Napoli. Nessuno in Spagna parlò di tradimento. Nè si appellò al sentiment della maglia. Del resto Gonzalo Higuain non è né spagnolo né napoletano. È argentino. È un professionista della pedata. E sceglie secondo aspirazioni e convenienza. Come tutti gli altri. Come tutti i campioni di tutti gli sport. Che vanno dove la paga é migliore e c’è più possibilità di vincere. E se Totti ha dubbi, chieda a Cobe Bryant, di cui è grande amico.

 

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