L’Italia sommersa dai rifiuti: uno sciopero mette in ginocchio le nostre città

30 Mag 2016 18:52 - di Carlo Marini

«In questo momento l’adesione media allo sciopero è del 90%». Lo rendono noto le segreterie nazionali di Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel in merito allo sciopero nazionale dei lavoratori della raccolta rifiuti che chiedono il rinnovo del contratto di lavoro. «Nelle grandi aziende la partecipazione è stata quasi totale e, complessivamente, sono state confermate le alte percentuali di adesione che storicamente si raggiungono». Uno sciopero che sta producendo nelle strade italiane una vera e propria emergenza rifiuti. Particolarmente drammatica la situazione a Roma, dove l’Ama in una nota ha invitato i cittadini a «non abbandonare in nessun caso sacchetti di rifiuti su strada o ai piedi dei cassonetti; separare scrupolosamente carta, plastica e metallo, vetro e scarti organici conferendo correttamente queste frazioni di rifiuto nei contenitori per la raccolta differenziata che risultano avere capienza residua». Tenere la spazzatura a casa, una richiesta paradossale, soprattutto a Roma, dove i cittadini sono i primi contribuenti in quanto al costo della tariffa urbana sui rifiuti.

Emergenza rifiuti: i romani invitati a tenere la spazzatura in casa

I disagi sono in tutta Italia, isole comprese. L’adesione allo sciopero dei lavoratori di Igiene Urbana in Sardegna ha superato il 90% dei lavoratori. Numeri, quelli isolani, in linea con il resto d’Italia, e così gran parte dei cassonetti sono rimasti pieni. Adesione al 100% invece a Venezia, con le calli piene di spazzatura con risultati disastrosi sotto il profilo dell’ìmmagine tra i turisti che affollano la laguna. Tra le località dove le adesioni sono state meno massicce, Pescara e Napoli, dove appena tre lavoratori su sette hanno incrociato le braccia. Una delle poche città ad andare in controtendenza è Bolzano. Lo sciopero nazionale dei lavoratori della raccolta rifiuti, per il momento, non ha causato disagi nel capoluogo altoatesino. Come informa la Seab, è infatti molto bassa l’adesione alla protesta tra gli addetti dell’azienda di servizi ambientali. Il turno di raccolta mattutina è stato così svolto senza interruzioni. In Puglia i manifestanti, che hanno aderito al 90%, hanno contestato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, perché «nella regione sta per scoppiare una vera e propria emergenza rifiuti: in tutte le province mancano impianti, le discariche sono insufficienti, e occorre anche implementare la differenziata che è appena del 28%».

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