Alfano si sveglia: «Hotspot galleggianti». Ma nel Pd c’è subito chi dice no

19 Mag 2016 13:46 - di Ginevra Sorrentino

Neanche 24 ore fa Angelino Alfano annunciava la «disponibilità assoluta da parte nostra ad aprire nuovi hotspot, anche perché ci conviene, e decideremo dove farlo in base alle esigenze». Una dichiarazione, quella del ministro dell’Interno, arrivata in contemporanea con l’indicazione a riguardo della Commissione Europea, e argomentata da Alfano come «in relazione alla nostra proposta di creare hotspot galleggianti, cui la Commissione ha dato un parere sostanzialmente favorevole, pur evidenziando alcune criticità». Al di là della primogenitura dell’iniziativa, resta comunque il fatto che il sistema degli hotspot galleggianti, come ribadito dal titolare del Viminale, «consentirà di fare le operazioni di identificazione direttamente a bordo, senza far fuggire nessuno; un meccanismo – ha quindi concluso Alfano – a cui possono contribuire le agenzie umanitarie e Frontex».

La Ue all’Italia, Frontex valuterà sugli hotspot in mare

E proprio su Frontex è arrivata a stretto giro la rettifica della Ue. «Pur riconoscendo che navi più grandi potrebbero permettere di effettuare i controlli sanitari, di sicurezza e di identità iniziali sui migranti soccorsi o intercettati in mare – ha detto il commissario Ue Avramopoulos sull’ipotesi degli hotspot galleggianti nella sua lettera ai ministri Gentiloni e Alfano – devo notare che Frontex non dispone in permanenza di questo tipo di mezzi. Confido nel fatto – ha poi concluso – che l’Agenzia valuterà attentamente la proposta e vi darà seguito sulla base della sottesa analisi dei rischi e delle esigenze operative. Questo – ha poi concluso Avramopoulos – dovrebbe anche includere una valutazione della fattibilità tecnica così come delle conseguenze operative e finanziarie del rilevamento delle impronte digitali dei migranti sulle navi. A tale riguardo potete contare sul pieno sostegno della Commissione. Inoltre, il trasferimento in alto mare, da una nave all’altra, di un gran numero di migranti ne metterebbe a rischio la vita delle persone».

Salvini, «sugli hotspot Alfano riprende idee della Lega»

E tra le dichiarazioni di Alfano e le rettifiche dell’Unione, è intervenuto anche Matteo Salvini che, sugli hotspot galleggianti ha tuonato: «Finalmente Alfano riprende le nostre idee e le nostre proposte, e se l’Europa non è d’accordo, chi se ne frega». «Speriamo – ha quindi conlcuso il leader del Carroccio – che il Governo non ci ripensi e vada fino in fondo». Di tutt’altro parere, invece, il deputato Pd Khalid Chaouki che, in disaccordo con tutti – Alfano, Ue e Salvini – è arrivato a definire l’apertura sugli hotspot galleggianti addirittura una «ipotesi fantasiosa», finendo con il paventare finanche il possibile verificarsi di «un disastro umanitario». Intervenendo a una conferenza stampa alla Camera sul problema dei migranti respinti dagli hotspot, Chaouki ha spiegato infatti che «se già negli hotspot sulla terraferma il sistema non funziona, immaginiamo se questi vengono collocati in mezzo al mare, su piattaforme… Le procedure vanno snellite e velocizzate, ma ciò non può prescindere dal garantire il rispetto dei diritti di queste persone… E poi c’è un altro problema: gli hotspot devono essere accessibili, non solo ai parlamentari, ma ai sindaci, ai media, alle ong. Occorre tenere insieme il diritto di uno Stato a sapere chi entra con le garanzie dei diritti delle persone». E la questione continua a galleggiare nel mare aperto delle proposte e delle relative recriminazioni…

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