“Sanità terra di delinquenti”, dice Cantone. Ruberie in un’Asl su 3

7 Apr 2016 6:33 - di Redazione

Il paziente rifila la mazzetta all’impiegato per ottenere prima una visita specialistica o un esame diagnostico, scavalcando liste di attesa interminabili. La ditta paga la tangente al dirigente amministrativo per ottenere un appalto di forniture sanitarie e così oltretutto i prezzi lievitano. La società di pompe funebri infila la bustarella nel camice del paramedico per essere chiamata per prima in caso di decesso dei pazienti. In una Asl su tresi sono verifican gravi casi di corruzione negli ultimi cinque anni e in un terzo dei casi non sono stati presi provvedimenti adeguati. Sono i risultati dell’indagine presentata durante il convegno organizzato in occasione della prima Giornata nazionale contro la corruzione in Sanità, si legge su “Il Giornale”.

Corruzione nella Sanità: ci costa 6 miliardi l’anno

La corruzione nel settore della Sanità ha mille volti e costa molto cara ai cittadini. Sono sei i miliardi di euro succhiati dal malaffare che vengono tolti ogni anno da un settore sempre più in affanno. La corruzione pesa anche dal punto di vista fiscale: il danno erariale calcolato dalla Guardia di Finanza in un anno è mezzo è di 806 milioni di euro. Secondo il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone sono 2 milioni gli italiani che hanno pagato per ottenere favori in ambito sanitario e 10 i milioni che sono stati visitati in nero.

La Sanità pubblica è dunque diventata una miniera d’oro per criminali senza scrupoli.

A dirlo è il presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione, Raffaele Cantone. «L’enorme giro di affari che ruota intorno alla sanità non può esser sottovalutato dice Cantone – Per questo è diventato il terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma». La corruzione abbassa anche il livello dei servizi. I settori che sono più a rischio sempre secondo Cantone sono le aziende farmaceutiche (si paga per spingere alla prescrizione di un farmaco), gli appalti su beni e servizi che coinvolgono anche le camere mortuarie e l’attività intramoenia, ovvero le visite «private» effettuate dai medici.

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