Accordo a Roma sulla Libia: ma l’ISIS è sempre più vicino a Tripoli. E all’Italia

13 Dic 2015 23:04 - di Redazione

Governo di unità nazionale il 16 dicembre, insediamento a Tripoli entro 40 giorni, appello per il cessate il fuoco immediato e apertura di corridoi umanitari. La Conferenza di Roma sulla Libia segna un «punto di svolta» suggellando l’intesa tra Tripoli e Tobruk per la firma all’accordo sul nuovo governo, prevista mercoledì in Marocco. Sarà la comunità internazionale a garantire la sicurezza dell’insediamento dell’esecutivo nella capitale libica. E in questo percorso di stabilizzazione l’Italia giocherà un «ruolo fondamentale» nel quadro Onu, riporta “la Repubblica”.

«L’accordo di Roma sulla Libia è speranza e un successo diplomatico per l’Italia», dice Matteo Renzi

«Si è registrata una convergenza senza precedenti, un sostegno unanime sull’intesa raggiunta» tra i libici, ha proseguito il titolare della Farnesina, sottolineando che «la comunità internazionale affronterà la minaccia dell’Isis in Libia nei prossimi mesi». E «l’Italia avrà un ruolo fondamentale» nel quadro delle decisioni Onu e del nuovo governo, «il ruolo che le spetta». Appena qualche giorno fa Renzi ha ribadito la disponibilità dell’Italia a guidare una missione di assistenza e formazione a supporto del futuro governo libico.

Il segretario di Stato Usa, John Kerry ha ricordato che Roma «è la prima a dover gestire questo impegno in Libia»

Il capo della diplomazia statunitense ha poi ribadito che c’è un piano per garantire la sicurezza del nuovo esecutivo, con l’attivo sostegno della comunità internazionale soprattutto in ambito anti-terrorismo, e che il governo che nascerà il 16 dicembre a Skhirat si insedierà a Tripoli «entro 40 giorni».

L’obiettivo è costruire un Paese «sovrano, integro, coeso e senza influenze esterne».

La comunità internazionale fornirà «pieno sostegno» a questi sforzi, «sul fronte dell’assistenza umanitaria, dello sviluppo economico e delle sfide della sicurezza, inclusa la lotta all’Isis e ad altri gruppi estremisti e criminali trafficanti di esseri umani». In particolare, è stata espressa la «determinazione, in collaborazione con il governo di unità nazionale, a sconfiggere l’Isis in Libia ed eliminare la minaccia per il Paese e la sicurezza globale».

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