La Ue sbugiarda Renzi sul taglio delle tasse. Manovra non conforme al Patto

17 Nov 2015 17:08 - di Karim Bruno

La legge di stabilità italiana passa, con riserve, il primo esame ma l’Ue avverte che è “a rischio di non conformità” con il Patto, essendoci nel 2016 “un rischio di significativa deviazione” dall’aggiustamento richiesto verso il pareggio di bilancio. Ci sarà una nuova valutazione in primavera. L’Ue chiede anche “le necessarie misure” per assicurare il rispetto dei target. Il rischio di non conformità è quella categoria che la Commissione Ue assegna quando “la bozza di legge di stabilità non assicura il rispetto degli obblighi del Patto di stabilità e crescita. La Commissione quindi invita le autorità a prendere le misure necessarie all’interno del loro processo di bilancio per assicurare che quello 2016 rispetti” le regole. In particolare, per l’Italia il rischio è di una “significativa deviazione dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine (MTO o pareggio di bilancio in termini strutturali, ndr) nel 2016”. E quindi si chiede “alle autorità di prendere le misure necessarie” per assicurare il rispetto del Patto nel 2016. “La Commissione continuerà a monitorare da vicino la convergenza con gli obblighi del Patto, in particolare in connessione con la valutazione del prossimo programma di stabilità”, scrive Bruxelles. E anche la richiesta di flessibilità verrà esaminata allora, essendo una deviazione dai target: “Nel contesto di un’analisi generale di una possibile deviazione dal percorso di aggiustamento, la Commissione prenderà in considerazione l’eventuale eleggibilità dell’Italia per la flessibilità”. “Per quanto riguarda la spending review, servono più sforzi per renderla parte integrante del processo di bilancio a tutti i livelli del Governo”, scrive inoltre la Commissione Ue ed anche “le recenti decisioni sulla tassazione della casa non appaiono in linea con l’obiettivo di raggiungere una struttura fiscale più efficiente spostando il peso della tassazione dai fattori produttivi ad altre basi di reddito”.

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