Salvini dice sì a Della Valle: “Apriamo a chi critica il governo Renzi”

12 Nov 2015 8:30 - di Redazione
diego della valle renzi

Il centrodestra scivola veloce verso il listone unico a imprinting leghista. È il risultato più immediato del post Bologna, del successo incassato da Matteo Salvini nella piazza di domenica, a discapito dell’alleato Silvio Berlusconi. E per la guida della coalizione unificata il nuovo leader non esclude che a guidarla possa essere proprio Diego Della Valle, volto necessariamente moderato e “nuovo” alla politica.

Salvini guarda con simpatia a Della Valle: sarà lui il leader?

«La lista unica a destra con questa legge elettorale è necessaria, perché bisogna prendere un voto più del Pd – spiega il capo del Carroccio ad Agorà – E sono molto curioso di incontrare Diego Della Valle, che so essere molto critico nei confronti di questo governo» ammette, dando conferma indiretta alle voci insistenti di questi giorni sul ruolo e il futuro impegno di Mr Tod’s.

Grande dibattito in Forza Italia sulla leadership di Salvini

Sulla sostanziale fusione elettorale, per altro, a sbilanciarsi come mai fatto finora è anche il braccio destro di Berlusconi, il governatore ligure Giovanni Toti: «Per vincere dobbiamo stare insieme e l’Italicum ci porta a dover pensare ad una lista unica del centrodestra per il 2018. È bene che tutti se ne facciano una ragione e remino nella stessa direzione». Ma è un quadro che nel complesso sta destabilizzando soprattutto Forza Italia. All’interno si moltiplicano le voci critiche sulla deriva destro-leghista. Focus e sondaggi recapitati nella giornata romana al Cavaliere non hanno fornito per nulla un quadro rassicurante, la sua immagine, il suo gradimento ha subito un ulteriore contraccolpo dopo quella piazza fatta di parecchi fischi e contestazioni. Da qui – spiega “la Repubblica” – dalla necessità di riaffermare la leadership, la decisione di tornare stasera a Porta a Porta, nel salotto tante volte amico di Bruno Vespa. Ieri sera ha riunito a cena a Palazzo Grazioli ancora una volta i coordinatori regionali e i vertici del partito per rassicurare tutti sulla tenuta: «Da Bologna riparte il lavoro comune di un centrodestra unito, fondamentale per scongiurare un ballottaggio tra Pd e M5s – ha ripertuto – Per noi è assolutamente fattibile superare il Pd».

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