Cantanti e attori “impegnati” per i migranti. Ma se devono metterci i soldi…

1 Ott 2015 9:00 - di Guido Liberati

L’impegno di cantanti e attori di sinistra, che straparlano di immigrazione, si ferma davanti al portafogli. Il 7 settembre l’Unhcr, l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati, lo stesso della quale Laura Boldrini è stata portavoce, ha lanciato un appello a tutti i milionari italiani. Lo ha fatto comprando spazi pubblicitari su Corriere della Sera e Il Sole 24 ore. I funzionari Onu che si occupano di migranti hanno fatto un calcolo semplice rivolgendosi direttamente ai 219mila italiani che possiedono un patrimonio superiore al milione di euro: se appena l’1% dei milionari italiani donasse 15mila euro, l’Unhcr disporrebbe di fondi sufficienti per assistere 22mila famiglie siriane, riducendo il rischio che migliaia di bambini finiscano nella rete dei trafficanti di esseri umani.

L’Onu tradita da cantanti e attori italiani

Il risultato? Alcuni hanno risposto, fanno sapere dell’Unchr, ma la risposta non è arrivata dai cantanti e attori della sinistra. Nessun artista vip. Eppure la lista dei milionari di sinistra, che predicano solidarietà a tutto spiano, è nutrita. Pensate a Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, al premio Oscar Roberto Benigni, ai cantautori più affermati e ricchi come l’ex parlamentare comunista ed ex presidente della Siae, Gino Paoli, ma anche ad Adriano Celentano o Jovanotti. Per non parlare di personaggi tv come Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, sovvenzionati dalla Rai con contratti milionari. Vogliamo dimenticare gli scrittori pluricelebrati come Andrea Camilleri? E gli intellettuali pronti a pontificare su tutto come Umberto Eco dove li mettiamo? Non pervenuti neanche loro. Da questi milionari famosi, per ora, non è arrivato neanche un centesimo. A dare la notizia il portavoce per l’Italia dell’Unchr in un’intervista radiofonica all’emittente radiofonica romana, Radio Ti ricordi. Come si legge nel testo dell’appello, una donazione di 15mila euro sarebbe sufficiente per fornire a “10 famiglie di rifugiati siriani in Giordania mezzi sufficienti a vivere dignitosamente” e se questo comportamento filantropico venisse adottato anche solo dall’1% dei milionari italiani, le famiglie che godrebbero di protezione e assistenza sarebbero 22 mila. “Crediamo che sia arrivato il momento – aveva commentato Federico Clementi, responsabile raccolta fondi Unhcr Italia – di dare un segnale forte di umanità e di generosità e siamo fiduciosi che la risposta degli italiani più abbienti sarà positiva”. Una speranza, almeno a giudicare dalla reazione tiepida, caduta nel vuoto. E a tradire gli ex colleghi della Boldrini, è stato proprio quel mondo degli artisti e intellettuali di sinistra, solidali solo a parole.

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