Nipote di Casamonica: funerale con carrozze e cavalli? È la nostra cultura

21 Ago 2015 16:36 - di Redazione

“Ma a chi abbiamo dato fastidio? È la nostra cultura”. Così Luciano Casamonica, nipote di Vittorio, replica a chi parla di ‘show’. “Noi siamo venuti qui con un defunto – aggiunge – La Chiesa accoglie tutti”. “Quando se ne va qualcuno soltanto Dio giudica, non la politica”aggiunge. E ancora: “Mafia? È tutta un’altra cosa – dice – Vittorio era una bravissima persona. Noi sapevamo che doveva morire e abbiamo fatto di tutto per accontentarlo: gli piacevano tanto le feste non volevamo fare una cosa di pianto. È usanza, sono anni che quando muore uno dei nostri vecchi si usano le carrozze e i cavalli”. Vittorio Casamonica Re di Roma? Nel gergo nostro, nella nostra cultura significa che per noi è un re, il nostro re di Roma”.  “Dicono che era un boss.  Mio zio era conosciutissimo perché lui comprava e vendeva auto. Se n’è andata una parte del nostro cuore”.

Funerale di Casamonica, quartiere sotto choc

Di tutt’altro tenore le reazioni degli abitanti del quartiere al funerale show, con carrozze, cavalli e petali lanciati da un elicottero per dare l’ultimo saluto al patriarca della famiglia Casamonica.  Il quartiere Don Bosco-Cinecittà  è ancora sotto choc. E i residenti non usano mezzi termini per definire quanto successo  sotto casa loro: “È uno schifo. È stato uno schiaffo alla città”. C’è sdegno tra i romani, abitanti della zona. C’è chi non vuole commentare e si trincera dietro un “preferisco evitare…”. Altri invece che sbottano: “Ieri serviva benzina e si dava fuoco a tutto – chiosa una residente – È assurdo che continuino a succedere cose del genere. È uno schifo. Uno schiaffo alla città”. “Non è la prima volta – aggiunge – Siamo abituati a vedere scene di questo tipo quando i Casamonica si sposano. Ma un funerale così non me lo ricordo dal 1986 quando morì la madre di Vittorio”. “Ieri hanno bloccato tutto. Non è possibile una cosa simile – si lamenta un’altra signora – L’autobus è stato bloccato per oltre mezz’ora. Per non parlare dell’Ama. Erano subito al lavoro per pulire tutto mentre noi combattiamo ogni giorno per avere la piazza pulita. Ieri per la prima volta dopo non so quanto la piazza era pulita”.

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