Il ministro Galletti “richiama” i media: «Mi telefonate solo per le disgrazie»

12 Giu 2015 14:57 - di Giovanni Trotta
Il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti

Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha scelto il palco della 43ma Giornata mondiale dell’Ambiente delle Nazioni Unite, dedicato al tema “Istituzioni, imprese e società civile verso un impegno condiviso per la sostenibilità” per “richiamare” benevolmente i media a parlare di più e meglio di ambiente: e a parlarne sempre, non solo quando succedono cose negative o addirittura disgrazie. «Non è possibile – ha detto il ministro chiudendo i lavori rivolto ai giornalisti – che mi telefonate solo quando accadono le disgrazie; di ambiente ne dobbiamo parlare sempre, ogni giorno. Sui grandi media internazionali – ha ricordato Galletti – il tema ambientale va in parima in pagina almeno una volta a settimana, qui in Italia va all’interno, e se va bene, una volta al mese. Questo non può continuare». Perché quello dell’ambiente, secondo il ministro, è un argomento che ha bisogno non solo di notizie, ma di informazione sull’educazione, sulla buona pratica ambientale, che porti «a un radicale cambiamento culturale – ha proseguito Galletti – , un cambiamento che in breve tempo ci porti a mutare atteggiamento verso questi problemi: è quasta la sifda degli anni futiri». Il ministro ha ricordato che nel ‘900 non c’era la coscienza di una produttività non inquinante, perché lo si è scoperto solo negli ultimi decenni, ma che proprio per questo, oggi che la tecnologia ci aiuta, dobbiamo archiviare quel periodo e andare verso il futuro del nostro pianeta con un atteggiamento diverso. E di tutto questo, ha concluso il ministro, i giornali e le tv ne devono parlare, e non qualche volta, ma sempre.

Nel 2010 il ministro Galletti si pronunciò a favore del nuclaere

Non si può dire che il ministro Galletti, emiliano-romagnolo, centrista, non abbia coraggio: nel 2010, nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali, si è detto francamente a favore dell’energia nucleare, purché ovviamente sicura, in siti adeguati, e strutturata in maniera resposabile. Basta con la politica egoista del “va tutto bene purché lontano da casa mia”, disse il ministro in un’intervista radiofonica. Occirre fare scelte consapevoli e responsabili. Tanto di cappello. Se questo discorso l’avesse fatto, che so, un ministro di Belrusconi, sarebbe stato crocifisso come nemico del popolo, sull’onda dell’isterismo collettivo che all’indomani di Chernobyl fece rinunciare all’Italia al nucleare. Che però è rimasto in molti Paesi confinanti. Ma a parte questo particolare, le celebrazioni della Giornata mondiale dell’Ambiente al ministero sono state un momento di riflessione sui principali avvenimenti ambientali dell’ultimo anno, nel corso della quale si è anche attribuito un premio giornalistico per puntare i riflettori sulla centralità della buona informazione e sensibilizzare alla tutela del pianeta: Earth Day Italia, organizzatrice dell’evento, ha promosso momenti di confronto volti a coinvolgere istituzioni, imprese, media e società civile, tentando di tenere alta l’attenzione sulle dinamiche ambientali che condizionano l’Italia e la Terra, accendendo i riflettori sui meccanismi di informazione strategici per diffondere una nuova cultura ambientale che può condurre al cambiamento. «L’appuntamento della Cop21 di Parigi – ha affermato ancora il ministro – sarà l’ultima chiamata per un pianeta che oggi è attraversato da squilibri non più sostenibili. Pensiamo ad esempio al grave problema dello spreco alimentare e del consumo di risorse, acqua e suolo, per produrre cibo che getteremo via: entro fine anno vogliamo presentare un disegno di legge al parlamento che affronti questa enorme questione economica, ambientale e soprattutto morale. Dalle istituzioni alle imprese, fino a ciascun cittadino, tutti devono sentirsi coinvolti nella sfida a un mondo più sostenibile. È fondamentale in questo senso il ruolo dei mezzi di informazione, per accendere i riflettori sulle contraddizioni che stanno rendendo la Terra un luogo sempre meno vivibile. E ovviamente un pilastro di straordinaria importanza sarà rappresentato dall’imminente Enciclica di Papa Francesco sui temi dell’Ambiente».

Galletti ha citato l’impegno profuso dal ministero in occasione dell’Expo

Galletti ha anche ha evidenziato l’impegno profuso all’Expo assieme a numerose organizzazioni internazionali – tra le quali Unep, Fao, Convenzione delle Alpi, Convenzione dei Carpazi – al fine di promuovere l’impegno globale per una maggiore tutela dell’ecosistema e della sicurezza alimentare. Engineering – l’eccellenza informatica nazionale fortemente impegnata in progetti di ricerca strettamente connessi con lo sviluppo sostenibile del Paese che ha partecipato all’iniziativa – ha mostrato scenari strategici di modernizzazione verso cui l’italia si sta avviando grazie all’impegno delle imprese. Earth Day Italia, come si accennava, si è fatta invece promotrice di una riflessione puntuale sui principali avvenimenti ambientali emersi sui media nel lasso di tempo tra l’Earth Day 2014 e l’Earth Day 2015. Ad offrirne l’occasione il premio giornalistico e foto giornalistico Reporter per la Terra 2015 rivolto a giornalisti e fotografi che meglio sono stati in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica alla tutela del Pianeta in questo anno. I vincitori – Rosy Battaglia, Emanuele Bompan e Sergio Ferraris (tutti ex aequo) per la sezione giornalistica e Federico Bernini per la sezione fotografica – sono stati votati – tra una rosa di reporter e fotoreporter selezionati dall’osservatorio scientifico di Earth Day Italia – da una giuria composta da membri di spicco del mondo giornalistico, delle Istituzioni e della società civile. Hanno partecipato all’incontro Barbara Degani – Sottosegretario al ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare; Orazio Viele – Direzione generale Tecnica, Ricerca e Innovazione di Engineering; Pierluigi Sassi – Presidente Earth Day Italia; Roberta Cafarotti – Direttore Scientifico di Earth Day Italia; Mario Morcellini – Prorettore alla comunicazione istituzionale dellaa Sapienza; Marco Tarquinio – Direttore Avvenire; Marcello Masi – Direttore Tg2.

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