L’Europa batte un colpo: 24 mila immigrati via dall’Italia. Forse…

28 Mag 2015 8:24 - di Redazione

La Commissione UE vara una proposta di redistribuzione dei migranti richiedenti asilo da Italia e Grecia verso 23 Paesi della UE. Non tutti, ovviamente: il meccanismo contenuto nel «piano di 6 punti» prevede la ricollocazione di 24mila stranieri provenienti dalla Penisola e di 10 mila dalla Grecia in due anni. Lo spostamento riguarderà siriani ed eritrei e ogni Stato riceverà ornila euro per profugo trasferito sul proprio territorio per un totale di 240 milioni. E poca cosa (il 40% dei richiedenti asilo da noi e ad Atene) rispetto al flusso inarrestabile che l’Italia assorbe ma «è un inizio». Ma con un’incognita.

A decidere sugli immigrati saranno i Governi

Lo spiega il ministro Alfano al “Quotidiano Nazionale”: «A fìne giugno ci sarà il Consiglio dei capi di Stato e di governo della Uè e lì capiremo se c’è la fregatura». Il progetto, per il resto, prevede una bacchettata all’Italia per via delle impronte di gitali di cui «è indispensabile la raccolta sistematica» con il commissariamento delle operazioni da parte di Frontex ed Europol; incremento delle operazioni di intelligence per confiscare i proventi del traffico; reinsediamenti di richiedenti protezione internazionale presenti nei campi di Paesi terzi. Il numero proposto dalla Commissione è di 20mila persone da dividere in tutta Europa in due anni. All’Italia (che non è esentata) toccherebbero 1.989 migranti.

Il vero nodo è l’intervento in Libia

Per ora la parola «quote» è bandita anche se il nostro ministro degli Esteri, Gentiloni – piuttosto risentito per la questione impronte: «Non accettiamo lezioni da nessuno» – insiste che si tratta sempre di percentuali obbligatorie. I dubbi del segretario dell’Onu riguardano eventuali interventi militari per distruggere i barconi. Nel documento la questione non viene specificata, ma si parla della «possibile attuazione di nuovi metodi». Il ministro della Difesa, Pinotti, prende tempo e ributta la palla al Consiglio europeo. Ma la Libia è il nodo stesso del progetto.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *