Farmaci contraffatti, un fenomeno in crescita grazie al web e alle palestre

25 Apr 2015 18:28 - di Redazione

Farmaci contraffatti? No grazie, verrebbe da dire. È invece è boom della falsificazione dei medicinali commercializzati, dalla Rete alle palestre, passando per centri estetici e sexy boom, ovunque nel mondo.

Farmaci contraffatti, un fenomeno in crescita

Un fenomeno criminale in costante escalation, per cui si è arrivato a stabilire che il 10% dei farmaci venduti nel mondo è contraffatto. Un boom pericoloso dal quale l’Italia non è immune. E se nelle farmacie di casa nostra non ci sono medicine irregolari, da noi i criminali usano “canali” come palestre, centri estetici o sexy shop, oltre ovviamente alla rete. Lo hanno spiegato, entrando nei dettagli di report e cifre percentuali, gli esperti intervenuti alla conferenza internazionale del progetto “fakeshare” che si è svolta a Roma. «Dalle segnalazioni dei centri antiveleni e dai nostri controlli emerge che il fenomeno c’è – ha spiegato tra gli altri Domenico Di Giorgio, direttore dell’ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione dell’Aifa – tanto è vero che può succedere che il sexy shop abbia il prodotto per le disfunzioni erettili contraffatto o che in palestra vengano usati integratori di provenienza dubbia. Sono stati segnalati casi anche di centri estetici che facevano iniezioni con botulino ottenuto illegalmente».

Il sito fakeshare.eu

Nato per la lotta alle farmacie online illegali, allora, il sito fakeshare.eu, legato ad un progetto europeo e coordinato dall’Aifa, sta per evolvere per contrastare tutti i fenomeni illegali legati ai farmaci, attraverso database accessibili alle forze di polizia e alle istituzioni di tutta Europa e non solo. Dal progetto è scaturita anche una campagna di informazione con uno spot che invita a diffidare dei farmaci distribuiti illegalmente. «Il traffico di farmaci opera su due “filoni” – ha spiega a riguardo l’esperto –. Da una parte gli antitumorali di ultima generazione e in generale le medicine ad alto costo, dall’altra quelli con grandi volumi, come le pillole per le disfunzioni erettili. Il fenomeno è mondiale e può succedere che gli stessi farmaci che l’Fda trova in Usa provenienti dalla Turchia, arrivino anche in Europa; per questo è fondamentale la collaborazione tra tutti gli stati».

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