Il “prof” Caruso debutta in cattedra. Sindacati di polizia all’attacco

10 Mar 2015 12:56 - di Antonio Marras

Mancano due giorni all’esordio di Francesco Caruso, già leader del movimento no global per il sud d’Italia e parlamentare di Rifondazione comunista, su una delle cattedre della facoltà di Sociologia dell’Università Magna Grecia di Catanzaro e il Coisp, sindacato indipendenti di Polizia, che a gennaio aveva sollevato il caso sul suo incarico, promette che al neo docente “non farà mancare il proprio benvenuto”. «Non abbiamo dimenticato, né smesso di pensare con una certa apprensione – afferma il segretario del Coisp, Franco Maccari in una dichiarazione – che al no global Caruso è stato affidato un compito che appare alquanto in contrasto con i suoi trascorsi da “rivoluzionario”. Non abbiamo dimenticato, né smesso di pensare che i giovani dell’Università di Catanzaro diventeranno suoi studenti, ed intanto ancora ci risuonano nelle orecchie le deprecabili parole che tante volte Caruso ha avuto per lo Stato, per le sue istituzioni, le sue regole, i suoi rappresentanti. Giovedì salirà in cattedra per la sua prima lezione e noi non possiamo fargli mancare il nostro benvenuto, ricordandogli con quanta forza speriamo che tenga a mente la necessità di trasmettere il senso del rispetto dei principi di ordine e legalità, vero fondamento della società civile».

Cosa diceva Caruso di Marco Biagi

«Le loro leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza del lavoro». Così parlava il ni global Francesco Caruso nel 2007, per spiegare il motivo per cui considerasse Marco Biagi e Tiziano Treu degli “assassini” degli operai morti sul lavoro. Nel retro di copertina del suo libro Maledetta globalizzazione si legge: «La disobbedienza sociale, in alcune circostanze, è un preciso dovere morale, anzi di più, è il sale della democrazia». Il no global calabrese, animatore negli anni Novanta di Officina 99 a Napoli, si beccò una condanna in primo grado, ad un anno e 5 mesi di reclusione, per una rapina commessa come “un’iniziativa di autoriduzione ai danni di un supermercato milanese, nel 1999 ma fu assolto poi in appello. Per gli scontri di piazza del 17 marzo del 2001,  è ancora in corso il procedimento penale. Il 3 giugno 2007 è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per una irruzione da parte di un centinaio di manifestanti No Global all’Ipercoop di Afragola, venendo nuovamente assolto in appello nel gennaio 2010. Il 24 aprile 2008 la Corte d’assise del tribunale di Cosenza ha fatto decadere le accuse per intervenuta prescrizione, insieme ad altri 12 no global, dall’accusa di “associazione sovversiva e cospirazione contro lo Stato”.

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