Il cantiere di destra: i pareri di La Russa, Rauti, Alemanno e Matteoli

23 Feb 2015 11:55 - di Redazione

«Ora si tratta di ricostruire quell’area perché An c’è ma sarebbe grave riesumare un’operazione nostalgia», spiega Ignazio La Russa nelle prime righe di un viaggio, non senza qualche spunto malizioso, che Repubblica (pag. 10) fa nel patrimonio politico, culurale ed economico della destra italiana. “Da Fini ad Alemanno, il cantiere dei reduci di An, ecco la Cosa di Destra per il dopo Berlusconi”, è il titolo dell’articolo in cui si analizzano le aspettative e i progetti che ruotano intorno alla Fondazione An. L’obiettivo, sottolineano gli intervistati, è ricostruire un’area di destra, un grande contenitore senza però essere fagocitati dall’avanzata leghista.

I pareri sulla destra di La Russa, Rauti, Alemanno e Matteoli

Ignazio La Russa, nel leggere il futuro della destra italiana, paventa il rischio di “una rievocazione nostalgica che sarebbe ancora peggiore della frantumazione”. «Le basi per la ricostruzione le abbiamo poste un anno fa nella Fondazione An, concedendo l’utilizzo del simbolo a FdI ma si deve lavorare per allargare l’area», dice ancora La Russa. Il rischio di essere risucchiati da Salvini e dalla Lega, “una cosa inaccettabile” è la preoccupazione di Isabella Rauti, responsabile di Prima l’Italia e dirigente di Fratelli d’Italia: «Pensiamo a un grande contenitore da lanciare dopo il risultato delle Regionali, che presumiamo non sarà entusiasmante per il centrodestra», spiega la Rauti. E sul ritorno di Fini? Risponde La Russa: «Sconta un ostracismo nelle destra che, ammetto, è superiore alle sue non poche responsabilità». Altero Matteoli, con Maurizio Gasparri in Forza Italia, lavora a una manifestazione che si dovrebbe tenere a marzo a Roma: «Ma io mi muovo nell’ottica di Fi, per rilanciare l’unità del partito e del centrodestra che qualcuno vorrebbe minare». Il rischio di essere “assorbiti” da altri , Lega in primis, è quello individuato da Gianni Alemanno, secondo cui con un partito solido alle spalle le trattative politiche si possono condurre con maggiore peso e senza “consegnarsi” al Carroccio. Quel Carroccio con il quale – prosegue l’articolo – si muove spesso in tandem, con la propria autonomia, Giorgia Meloni, che sabato sarà sul palco di Piazza del Popolo con Salvini per poi ricambiare l’ospitata il 7 marzo a Venezia.

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