Egitto, raid delle forze di terra contro l’Isis: uccisi 155 tagliatori di teste

19 Feb 2015 17:05 - di Redazione

Dopo aver messo in guardia l’Italia sul rischio di infiltrazioni terroristiche attraverso gli sbarchi di migranti sulle nostre coste, l’Egitto compie la sua prima azione sul terreno, impiegando forze speciali della task force 777 e 999, partite in elicottero da Marsa Matrouh, dove hanno una delle basi di addestramento. Dopo i raid aerei di lunedì e martedì, le forze egiziane hanno compiuto dunque anche un‘incursione via terra e secondo alcune fonti avrebbero «ucciso 155 combattenti dell’Isis» e ne avrebbero «catturati altri 55». Intanto all’Onu il governo egiziano insiste affinché venga quantomeno revocato l’embargo sulle armi per il governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, cioè quello costretto ad operare da Tobruk poiché a Tripoli la fa da padrone un governo «parallelo» formato dalle milizie islamiche.

Egitto, incursioni via terra fino a Derna

Dunque «l’Egitto – spiega sul web il sito www.congedatifolgore.com – entra nel vivo dell’avanzata anti-Isis inviando una forza di terra: forze speciali delle unità 777 e 999 hanno compiuto un’incursione a Derna, roccaforte del Califfato nel paese nord africano. Parallelamente, l’aeronautica del Cairo ha compiuto nuovi raid contro le postazioni dei miliziani allo scopo di non permettere loro una risposta all’azione di terra».

La strategia contro lo Stato Islamico

«L’obiettivo era duplice», si legge ancora sul sito www.congedatifolgore.com, che poi prosegue: «Da una parte raccogliere informazioni e valutare sul terreno quale sia la capacità difensiva/offensiva dei jihadisti, nonché l’armamento e i sistemi di cui dispongono. Dall’altra, colpire lo Stato Islamico in Libia al cuore, inviando un messaggio molto chiaro: siamo pronti a colpirvi ovunque e duramente. Un raid perfetto, secondo fonti del Cairo: condotto “da 30 militari”, con 155 miliziani dello Stato Islamico uccisi, altri 55 catturati, nessun soldato egiziano ferito».

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