Finmeccanica: pronta una penale per “riconquistare” l’India. Ma il vero nodo restano i marò

7 Ott 2014 12:54 - di Redazione

Non c’è solo l’amara vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone a rendere particolarmente tesi i rapporti tra Italia ed India. A contribuire ad appesantire il clima, infatti, c’è anche una presunta corruzione internazionale seguita alla vendita da parte di Augusta Westland, gruppo Finmeccanica, di dodici elicotteri AW-101. A gennaio scorso, il ministero della Difesa bloccò l’operazione. Per Nuova Delhi, infatti, quella fornitura – dal valore di 560 milioni di euro – fu “sbloccata” grazie a (presunte) tangenti in favore dell’Aeronautica militare indiana. Accusa sempre respinta dall’impresa. Per Finmeccanica si tratta di un duro colpo, legato sia all’immagine di uno degli ultimi colossi italiani sia sotto il profilo della continuità dei rapporti con il mercato indiano, oggi uno tra i più ambiti dalla competizione globale. Logico, quindi, che l’amministratore delegato del gruppo, Mauro Moretti, corresse ai ripari. Lo ha fatto con un’intervista all’Hindustan Times nel corso della quale ha espressamente affermato che Finmeccanica “vuole uscire dall’impasse esistente e riguadagnare la fiducia del governo” dell’India. “Sul tavolo c’è tutto – ha rassicurato – inclusa la possibilità di pagare una penale per risolvere la questione”. Ma questo – ha tenuto a sottolineare l’ad di Finmeccanica – “non deve significare una ammissione di colpevolezza. Si tratta solo della nostra volontà di mettere fine ad una impasse e di riguadagnare la fiducia del governo” indiano. Un deciso passo in avanti cui – secondo fonti accreditate – potrebbe seguire un incontro (su richiesta dello stesso Moretti) a Nuova Delhi con il ministro della Difesa indiano Arun Jaitley. Una data, al momento, ancora non c’è, anche perché il ministro è reduce da un intervento chirurgico. Sempre al quotidiano indiano Moretti si è detto certo che “è possibile trovare una soluzione per evitare una discontinuità nelle nostre relazioni”, anche “nell’interesse dell’India”.
Al momento però il governo indiano sembra irremovibile: è proprio di queste ore la notizia, diffusa dal The Times of India, secondo la quale sei elicotteri militari russi Mi-17 saranno modificati appositamente e utilizzati per il trasporto del primo ministro Narendra Modi, del presidente della Repubblica Pranab Mukherije e di altre personalità dello Stato indiano. È la prima conseguenza della cancellazione del contratto con Finmeccanica. I velivoli russi rappresentano una soluzione “temporanea’ in attesa di essere adibiti al trasporto e alla sicurezza delle massime cariche dello Stato, anche se – come fa notare il giornale – “non rispondono a tutti i requisiti richiesti dallo Special Protection Group (Spg)”, il reparto speciale che scorta le personalità. È evidente che la vicenda dei nostri marò continua a condizionare i rapporti con l’India.

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