Da “Mare nostrum” a “Triton” cambia poco: Forza Italia e FdI sbugiardano Alfano

16 Ott 2014 17:31 - di Redattore 92

«Mare Nostrum non convivrà con Triton, ma sarà chiusa. D’accordo con il premier, a un prossimo Consiglio dei ministri sarà deliberata la conclusione dell’operazione». L’ennesimo annuncio arriva dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che alla Camera sciorina i “successi” dell’operazione Mare nostrum, ma al di là delle intenzioni il fallimento è sotto gli occhi di tutti. Eppure il responsabile del Viminale insiste nel dire che l’operazione ha ricevuto «l’apprezzamento della comunità internazionale»che «in un anno sono stati soccorsi poco meno di 100mila migranti», e nonostante i quasi 3mila tra morti e dispersi, «abbiamo inoltre arrestato oltre 500 scafisti e sequestrato tre navi madre». Una versione “buonista” che non convince il centrodestra, che ha elencato altri dati, ben diversi da quelli citati da Alfano. «Il costo dell’operazione è arrivato a sfiorare i 9,5 milioni al mese», ha replicato in aula Laura Ravetto di Forza Italia. In pratica, «un’operazione umanitaria che dal punto di vista delle spese a carico della sola Italia risulta insostenibile». La deputata azzurra ha ricordato «oltre al danno, la beffa: lo scorso 9 ottobre il ministro degli interni tedesco ha rimarcato come le organizzazioni criminali sfruttino le nostre navi» come taxi per i clandestini. «Vogliamo continuare a spendere 9 milioni di euro al mese per esporci a questo tipo di critiche?». Quanto all’operatività il mandato di Triton «sembra essere il solo controllo dei confini e non il salvataggio in mare. Le navi e gli aerei impiegati potranno spingersi solo trenta miglia oltre le coste italiane, e non fin davanti alle coste libiche, dove sarebbe necessario e dove risulta essere la maggior parte dei naufragi. Non potranno essere garantite operazioni di prevenzione come finora sono state fatte su Mare Nostrum. Il personale impiegato non potrà infatti, come fa la nostra Marina militare, operare screening sanitari a bordo. Allora, ci chiediamo quali sarà il deterrente alla diffusione delle epidemie quali l’Ebola, di cui tanto si parla in questi giorni. Quanto all’interazione tra l’operazione Mare Nostrum e Triton lei oggi ha ripetuto che Triton porterà alla progressiva chiusura di Mare Nostrum. Oggi ci parla di una delibera. Aspettiamo la delibera. Ma allora, ministro, perché nel recente decreto-legge stadi sono stati stanziati ulteriori 62 milioni di euro per finanziarlo?». Perplessità sollevate anche da Fratelli d’Italia che, attraverso Fabio Rampelli, ha ribadito che «non si può pensare di destinare risorse praticamente illimitate all’accoglienza. Noi siamo per fare accoglienza, siamo per destinare fondi alla beneficenza, all’aiuto e alla solidarietà, ma con un numero limitato, perché è ovvio che non si può reggere una sorta di solidarietà che non abbia una capienza prescritta». Da qui i raffronti «che vengono fatti, che vengono riportati legittimamente in quest’aula tra il pensionato sociale, che prende meno di 450 euro» e un migrante soccorso nell’operazione Mare nostrum. «I 1.200 euro, che sono il costo di un immigrato, che arrivano a 1.700 euro per un bambino, rispetto ai 458 euro di un pensionato sociale, sono un’evidente iniquità». Un’iniquità che Alfano e il governo Renzi fanno finta di non vedere.

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