Ncd: riunire il Centrodestra è possibile ma serve un progetto a vocazione maggioritaria

11 Lug 2014 15:21 - di Guglielmo Federici

Prosegue il dibattuto sul “cantiere” del centrodestra messo in moto da Giorgia Meloni con l’appello sulle primarie di coalizione e rilanciato dall’idea di Giovanni Toti di una Consulta permanente tra le varie anime di un centrodestra ora frastagliato nella varie coalizioni presenti in Parlamento. Sono fioccate le adesioni, dalla Lega di Salvini a Forza Italia e al Nuovo Centrodestra. Una federazione dei moderati che tenga conto delle diverse sensibilità ma che si ritrovi sui punti centrali che fanno parte di un percorso a lungo condiviso. Nunzia De Girolamo aveva subito definito l’idea «utile e altamente rispettosa delle diversità e delle opinioni altrui. In altre parole, un ottimo punto di partenza. Insomma,  un centrodestra unito è un’orizzonte possibile. Ora anche altri esponenti del Nuovo Centrodesttra ragionano su questa prospettiva. «La ragione costitutiva del Ncd, l’importante decisione dell’Unione di centro, la diffusa disponibilità di movimenti e associazioni di rappresentanza incoraggiano a realizzare il progetto di un soggetto politico a vocazione maggioritaria, tale da corrispondere compiutamente alla domanda di una destra di governo»,  dichiara Maurizio Sacconi, capogruppo Ncd al Senato, in una nota. «La crescente delega a Renzi da parte di quote rilevanti della società italiana non può assorbire, infatti, anche la domanda di una offerta politica liberal popolare, saldamente ancorata ai principi della tradizione e fortemente impegnata nella ricostruzione della coesione nazionale e dello Stato unitario», argomenta Sacconi. «Come vi sono sempre state in Italia due sinistre – prosegue – così nondimeno hanno ragion d’essere due destre, una cristiana, europeista, liberale e solidale, l’altra scettica non solo rispetto all’Europa ma anche rispetto alla nazione, che legge al più come mera somma di autonomie istituzionali e di popoli locali». Lo spazio per riunire il centrodestra c’è, interviene Bruno Mancuso, senatore del Ncd: «Lo straordinario apporto che le forze di centrodestra stanno offrendo per raggiungere lo storico traguardo delle riforme costituzionali dimostra che c’è ancora spazio per riunire tutte le forze moderate del Paese. Il percorso programmatico tracciato dal presidente Sacconi – conclude – può essere certamente un’ottima base da cui partire».

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