Marino vuole chiudere l’unica Comunità giovanile di Roma. Gli operatori: non ci faremo cacciare

9 Giu 2014 15:23 - di Romana Fabiani

E’ iniziato un triste count-down per la Comunità Giovanile di via Grottaperfetta a Roma, che rischia lo sgombero per volontà del sindaco Marino e della maggioranza capitolina di centrosinista.  Sono ore decisive per il destino di un’esperienza sociale unica nel suo genere: in queste ore è in svolgimento un’assemblea pubblica presso il Casale che da quasi quattro anni ospita il centro di aggregazione per i giovani e le famiglie del quadrante tra Roma ’70 e l’Ardeatino. Al centro dell’incontro per scongiurare la riconsegna delle chiavi anche la petizione popolare promossa sottoscritta da centinaia e centinaia di cittadini del territorio che chiedono al Campidoglio di garantire il proseguimento dell’attività del centro nato nel 2010 per decisione dell’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze. L’unica colpa della Comunità Giovanile di via Grottaperfetta, scava scava, è quella di non essere organica alla rete capitolina delle associazioni di sinistra che da anni finanziano e solidarizzano con i centri sociali della Capitale, anche i più violenti, lontani mille miglia dal modello di comunità aperta dove gli “under trenta” possono trovare una valida alternativa al muretto, allo sballo e alle devianze. Da venerdì sera decine di ragazzi dormono nella struttura per solidarietà con gli operatori e i volontari che lavorano nel Casale fornendo un servizio che non costa nulla alle casse del Comune. Scaduto a gennaio il bando, infatti, la Comunità ha proposto all’amministrazione capitolina di proseguire gratuitamente l’attività in attesa di una nuova assegnazione. Per tutta risposta il sindaco “straniero”, che ha trovato il tempo di sfilare al Gay Pride, non ha trovato una mezz’ora per rispondere e ha deciso per lo sgombero a vantaggio di uno sportello sociale già esistenza con sede in un altro municipio. Nel corso dell’assemblea i cittadini hanno chiesto al sindaco il motivo della chiusura di una struttura che funziona, che ha raggiunto importanti risultati negli anni e che da febbraio viene tenuta aperta senza costare nulla al Comune, per sostituirla con un servizio completamente estraneo al territorio, gestito da un’organizzazione operante in un altro municipio e che rappresenta un costo per il Campidoglio. La Comunità è diventata, negli anni, un importante punto di riferimento per il quartiere e viene utilizzata ogni giorno per corsi di formazione, laboratori artistici, presentazioni di libri e attività culturali, riunioni dei comitati e delle associazioni di quartiere, sala studio e doposcuola, cineforum, tornei sportivi e animazione per i bambini. Il tutto a costo zero per Roma Capitale. Andrea De Priamo, portavoce romano di Fratelli d’Italia, si è recato nella sede della Comunità per far sentire ai ragazzi la propria solidarietà mentre il consigliere capitolino di FdI Fabrizio Ghera ha annunciato di voler andare fino in fondo per far tornare sui suoi passi il “peggior sindaco” della città.

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