Primarie grilline, con 30 voti si va in Europa. Tra i candidati anche “trombati” ed esperti di orsi tibetani

1 Apr 2014 18:19 - di Luca Maurelli

È vero che le strade del grillismo, in Val d’Aosta, sono lastricate di boschi, tartufi e solitudine, ma forse neanche Manuel Voulaz, giovane esponente locale dei Cinquestelle, avrebbe immaginato di fare l’europarlamentare con soli 33 voti. Più o meno quelli con cui la sera, nell’osteria sotto casa, si vota sulla marca di grappin da assaggiare prima di andare a nanna. “Vivo la vita in libertà: amo gli esseri umani in generale, l’intelligenza e la pazienza», è il motto di Voulaz, che dalle bianche vallate valdostane potrebbe ritrovarsi ingabbiato negli scomodi scranni dell’Europarlamento di Strasburgo grazie alle primarie on line del M5S. Contento lui. Di sicuro Manuel è uno dei “selezionati” dalla rete al termine del primo turno di consultazioni dei Cinquestelle, sul blog di Beppe Grillo, che ha così annunciato i primi 20 nomi dei candidati alle Europee: una prima “scrematura” sui 5.091 che si erano fatti avanti. I votanti, in tutto, sono stati 35.188, le preferenze espresse 92.877.

C’è chi è passato al secondo turno con il massimo delle preferenze, come Eleonora Evi (Lombardia), con 556 voti, e chi con il minimo, come Voulaz, che sul suo blog si dichiara  esperto di una razza animale tipica della Val D’Aosta, il Dahù, estinta o forse solo leggendaria, secondo alcuni caratterizzata dalla asimmetria delle zampe che gli avrebbe consentito, in passato, di tenersi meglio in equilibrio lungo i dirupi. Interessante. Un animalista, dunque, non l’unico in lista, come vedremo. Di sicuro i nomi sono tutti di sconosciuti, come sottolinea il sindaco di Parma Federico Pizzarotti da tempo su posizioni critiche rispetto ai metodi di reclutamento dei candidati grillini: «È un dato di fatto che in tutti i territori si è candidata gente che noi non abbiamo mai visto. Questo non è un valore aggiunto o un valore negativo, ma questo vuol dire che non si sono spesi per il territorio», attacca il primo cittadino, sul quale è attesa , a breve, una scomunica.

E gli altri? Tra gli altri, in Basilicata rispunta tal Pedicini Piernicola, con 317 voti, professione: coerente ed ex “trombato”. Solo un mese fa, dopo aver perso la corsa alle Regionali lucane, aveva dichiarato suo giornali che mai e poi mai si sarebbe candidato alle Europee. Poi c’è un avvocato animalista in Calabria, Laura Ferrara, che ha incassato 133 voti, la pasionaria bionda dei grillini campani, Luigia Embrice, con 208 voti presi nella Terra dei fuochi. Ed ancora, Silvia Piccinini (Emilia Romagna), 193 voti, protagonista del brutto affare delle accuse volgari alla fuoriuscita del Movimento Federica Salsi, prima di Natale. Ed ancora, l’esperto di informatica Marco Zullo, in Friuli Venezia Giulia (168 voti), la nemica ecologista di Vendola, Rosa D’Amato, (332 voti in Puglia),  Nicola Marini in Sardegna, che aveva dubbi sulla sua candidatura fino a pochi giorni fa, come scriveva sul suo blog: «I dubbi son stati accartocciati dai commenti di alcuni cari amici stranieri», ragionava, consegnandosi al voto on line. “Accartocciati”, sì, scriveva proprio così. Non manca la paladina delle battaglie anti Ogm come Paola Sobbrio, vicinissima al deputato Riccardo Nuti, che in Sicilia incassa 221 voti. Anche lei, vegeterariana, vegana, esperta di xenotrapianti, antivivisezionista, conduce battaglie vicine alla gente: quella tibetana, per esempio, visto la crociata per difendere gli orsi “della luna”, uccisi dai cinesi per l’estrazione della loro preziosa bile, elemento tradizionale della medicina tradizionale asiatica. Non manca anche un pupillo di Grillo, come David Borrelli, in Veneto, scelto dalla rete oggi ma da Grillo, nel 2008, con un memorabile post: «Lo stipendio di consigliere comunale (circa 270 euro al mese) non basta per vivere. O integra il partito, o si è pensionati, o si è benestanti. David non appartiene a nessuna di queste categorie, è un tecnico informatico, e la società per cui lavora vuole licenziarlo. Il motivo: «Non fattura più come prima…” per il tempo che deve dedicare ai cittadini». Poverino. Un lavoro più remunerativo, ora, potrebbe finalmente averlo trovato: la politica, in Europa. Niente male.

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