Clandestini, il centrodestra accusa il governo: prima abolisce il reato e poi lancia l’allarme

16 Apr 2014 11:51 - di Desiree Ragazzi

Da giorni Angelino Alfano snocciola dati allarmanti sui clandestini che hanno preso d’assalto le nostre coste e chiede aiuto all’Europa per fermare i mercanti di morte. Da inizio anno gli stranieri arrivati via mare sono diventati 20.500, contro i 2.500 dello stesso periodo del 2013. Lo scorso anno le domande di asilo sono state 27mila, nei primi tre mesi del 2014 già 13mila. L’operazione Mare Nostrum costa all’Italia nove milioni di euro al mese. Numeri da capogiro che tendono a lievitare ogni giorno che passa. In audizione davanti al Comitato Schengen come alla Camera dei deputati il ministro dell’Interno ripete all’infinito una sfilza di numeri che mostrano nei fatti come l’Italia stia pagando a caro prezzo, in tema di immigrazione clandestina, i danni prodotti dalle scelte lassiste di Monti-Letta-Renzi. «Al ministro dell’Interno – osserva Maurizio Gasparri, di Forza Italia, vicepresidente del Senato – dico che per fermare gli sbarchi di clandestini e bloccare i mercanti di morte va ripresa la politica del Mediterraneo di Silvio Berlusconi. È stata l’unica che ha prodotto risultati significativi grazie ad accordi di cooperazione che hanno ridotto le partenze da quei Paesi. È giusto salvare in mare chi rischia di morire, ma i numeri dei clandestini già arrivati in questi primi mesi dell’anno e di quelli pronti a partire sono preoccupanti. Serve fermezza». Per Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, «è una situazione drammatica che porta alla luce tutte le contraddizioni di questo governo – dichiara al “Secolo d’Italia” – Due settimane fa è stato abolito il reato di immigrazione clandestina ed è stato tolto l’ultimo freno che poteva esistere per frenare l’invasione di immigrati, dando così mandato agli scafisti e ai commercianti di schiavi di operare tranquillamente. Quest’emergenza diventerà un tema ricorrente nei prossimi mesi di insoddisfazione sociale. L’Italia sta anche pagando un prezzo troppo alto per le scelte della Kyenge, sono stati fatti più danni in un anno che nei quarant’anni precedenti. E il Pd ha assecondato questa linea senza capire quali sarebbero state le drammatiche conseguenze». Crosetto è anche molto critico su Alfano: «Non doveva votare l’abolizione del reato di immigrazione clandestina. Quando era ministro del governo Letta disse che l’Europa aveva capito le difficoltà dell’Italia. In realtà nulla di tutto ciò è avvenuto: l’Europa ha un atteggiamento contraddittorio nei nostri confronti: da una parte si permette di darci lezioni su immigrati e rifugiati, dall’altra però ci vieta di “esportarli”». Anche per l’azzurra Deborah Bergamini, membro della delegazione italiana all’Assemblea del Consiglio d’Europa, «il governo ha fatto ben poco in tema di immigrazione». «Servono – dice al “Secolo” – politiche coordinate che partono dalla necessità di fare accordi con i Paesi da cui partono gli immigrati. Tutto il resto è solo una politica burocratica che serve a ben poco. Gli sbarchi, complice la bella stagione, saranno sempre più frequenti, ma il problema è lontano dall’essere risolto e si aggraverà ulteriormente. L’Italia ha lanciato l’operazione Mare Nostrum che di fatto è solo “Nostrum”, perché l’Europa non ha alcun senso dell’emergenza che stiamo vivendo. L’operazione fu lanciata in ottobre all’esito dell’ecatombe a Lampedusa, ma l’Europa affronterà la questione immigrazione solo a giugno, quando dopo le elezioni sarà cambiato tutto. Quindi non è stato fatto nessun passo in avanti: abbiamo raccolto un mare di promesse, ma il problema rimane tale e quale lì. In questo modo stiamo pesantemente ledendo i diritti umani di chi arriva in Italia e facendo del male al nostro Paese. Il governo deve svegliarsi, serve un passo diverso rispetto a quello fatto in questi mesi. Alfano invoca il trasferimento della sede di Frontex in Italia, anche questo è un falso problema, qui servono soldi e risorse per gestire l’emergenza».

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