Richiesta di arresto per il “renziano” Genovese. Nei guai per sei milioni intascati dalla Regione Sicilia

19 Mar 2014 10:30 - di Redazione

Si aggravano i guai giudiziari per Francantonio Genovese.  La Procura di Messina ha chiesto l’arresto del deputato del Pd di fede renziana, recordman di preferenze alle primarie per il Parlamento nel 2012. L’ex sindaco del capoluogo siciliano in  cinque anni, con un sistema di enti e società tutti a lui riconducibili, avrebbe fagocitato sei milioni di eurodi risorse pubbliche della Regione Sicilia destinate alla formazione professionale. Già la scorsa estate, chiudendo la prima tranche dell’inchiesta, la Procura di Messina aveva arrestato la moglie e la cognata, ora i magistrati chiedono le manette per il parlamentare e il gip ha girato alla Camera la richiesta di autorizzazione all’arresto per reati molto pesanti, che vanno dall’associazione a delinquere al peculato passando per truffa, riciclaggio e falso in bilancio. È la prima richiesta di autorizzazione a procedere finora presentata alle Camere in questa legislatura. A Genovese la Procura contesta di essere stato il promotore dell’associazione per delinquere e di aver intascato, sotto forma di consulenze, oltre 600.000 euro da parte di società del proprio gruppo. Non solo, ma secondo l’accusa il deputato del Pd avrebbe anche operato un vorticoso giro di false fatture tra sé stesso e società del gruppo a lui riconducibili per frodare sistematicamente il fisco e non pagare le tasse. A Genovese e’ anche contestata la gestione di un immobile di 300 metri quadrati, della Caleservice, nel quale, secondo l’accusa, coesistevano in affitto a prezzi gonfiati e a spese della Regione otto diversi enti di formazione riconducibili al deputato e gestiti da prestanomi.  All’alba di oggi la Squadra mobile messinese e le Fiamme Gialle hanno eseguito anche altre quattro ordinanze di custodia, questa volta ai domiciliari, per  persone molto vicine a Genovese e con incarichi nel Pd o negli enti e nelle società da lui controllate. Si tratta di Salvatore La Macchia, già capo della segreteria tecnica dell’ex assessore regionale alla Formazione Mario Centorrino, Stefano Galletti, Roberto Giunta e Domenico Fazio. Figlio del senatore Luigi Genovese e nipote del più volte ministro Nino Gullotti, il parlamentare democrat vanta un curriculum politico di tutto rispetto e ottime referenze ai vertici del Nazareno: nel 1998 è stato assessore all’Agricoltura nella giunta provinciale di Messina, nel 2001 è diventato parlamentare dell’Ars e nel 2005 è stato eletto sindaco di Messina. Nel 2007  viene eletto segretario regionale del Partito democratico siciliano, sostenendo la corrente di Veltroni. Oggi è componente della commissione Bilancio di Montecitorio. Molto attivo anche nel campo imprenditoriale, Genovese è azionista e dirigente di una società di trasporto marittimo privato che opera nello Stretto di Messina.

 

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