Sul “golpe” estivo contro Berlusconi del 2011, FI strizza l’occhio a Grillo per l’impeachment a Napolitano

10 Feb 2014 14:53 - di Redazione

È una bella grande per Giorgio Napolitano, il presidente super partes garante delle istituzioni democratiche. I retroscena sulla trama tessuta dal capo dello Stato per piazzare Monti a Palazzo Chigi apparsi nell’ultimo libro di Alan Friedam, anticipati dal Corriere della Sera, rischiano di produrre un serio smottamento politico. Se fino a ieri solo i grillini, tra l’ironia e il disprezzo generale, osavano chiedere l’impeachment per re Giorgio ora la schiera degli “scontenti”  potrebbe allargarsi. A partire da Forza Italia che  esprime «seri dubbi» sul ruolo del Colle e chiede un’operazione verità. «Apprendiamo con sgomento – si legge nel comunicato di Brunetta e Romani – che il Capo dello Stato, già nel giugno del 2011, si attivò per far cadere il governo Berlusconi e sostituirlo con Mario Monti. Le testimonianze fornite da Friedman non lasciano margine a interpretazioni diverse o minimaliste.  È rispettoso della Costituzione e del voto degli italiani preordinare un governo che stravolgeva il responso delle urne, quando la bufera dello spread doveva ancora abbattersi sul nostro Paese?». Intanto la bomba Friedman rimbalza su Financial Times che dedica un’intera pagina all’estate segreta di Monti. L’ex premier è costretto a scendere in campo e dai microfoni del Tg1 “confessa” e minimizza: «Nell’estate del 2011 ho avuto dal presidente della Repubblica dei segnali:, mi aveva fatto capire che che in caso di necessità dovevo essere disponibile. Ma è assurdo che che venga considerato anomalo che un presidente della Repubblica si assicuri di capire se ci sia un’ alternativa a un problema».

«Le dimissioni di Berlusconi, nel novembre 2011, furono il risultato di una trama politica, secondo le cronache di Friedman, che ebbe una lunga gestazione sotto la regia del presidente della Repubblica», scrive un’indignata Gelmini su Facebook, «se già nel giugno di tre anni fa Mario Monti, non ancora senatore a vita, aveva ricevuto segnali dal presidente Napolitano, è evidente che l’esecutivo era finito nel mirino di chi aveva interesse a spodestarlo». Va giù duro anche Maurizio Gasparri per il quale il libro di Friedman (Uccidiamo il Gattopardo) «apre squarci inquietanti sull’estate del 2011. Il Quirinale preparò anticipatamente il governo Monti? Chi ha detto la verità? Chi ha mentito? Che contro Berlusconi ci sia stato un complotto è un fatto. Cominciò Fini sottraendo alla coalizione di centrodestra parlamentari eletti con Berlusconi». Raffaele Fitto sollecita il Colle a fare luce, «è interesse dello stesso presidente Napolitano fare chiarezza su cosa accadde in mesi in cui il governo Berlusconi disponeva comunque di una maggioranza parlamentare. Gli italiani hanno diritto a sapere la verità». La Lega non si sorprende, «che Napolitano abbia orchestrato la grande trappola non mi stupisce», commenta Matteo Salvini. Di altro parere il lealista Casini: «Le parole di Friedman non sono oro colato».  Lunedì nero per il Colle: da questa mattina sono in corso i lavori del  Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa che deve esaminare la richiesta di impeachment del Capo dello Stato presentata dai Cinquestelle.

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