Sondaggio amaro per Renzi: gli italiani vogliono le urne subito. E la guerra di poltrone affossa il Pd

14 Feb 2014 12:47 - di Luca Maurelli

Più che Matteo Renzi a Palazzo Chigi, gli italiani vogliono le urne. Il più presto possibile. È questa la novità sostanziale del sondaggio condotto, come ogni venerdì, dall’Istituto Ixè per conto della trasmissione di Raitre “Agorà”. Il governo Letta, prima ancora che il premier si dimetta, sembra già archiviato senza troppo rammarico, con il 46% degi intervistati che esprime il desiderio di votare il prima possibile, mentre un altro 15% vorrebbe le urne in quella che sembra essere la prima “finestra” disponibile, ad ottobre 2014. Esclusa la possibilità di votare a maggio insieme alle Europee, per la necessità di riformare il Senato, solo un italiano su quattro vorrebbe votare a fine legislatura, nel 2018, come negli auspici di Renzi, mentre il 12% voterebbe nel 2015 ed il 2% non sa rispondere.

Se si andasse oggi alle urne, comunque, il Pd sarebbe il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani ma la guerra delle poltrone tra i Democratici fa calare il partito al 30,5%, con un – 0,2%. Lo scetticismo sull’operazione di palazzo, che sta portando Renzi al governo, si annida in effetti soprattutto nel partito Democratico, visto che solo per la metà esatta dell’elettorato del Pd, la staffetta Renzi-Letta a Palazzo Chigi rafforzerà il partito. A non esserne convinto, però, è oltre un elettore democratico su 3 (39%), secondo cui il cambio di guida dell’esecutivo porterà a un indebolimento del Pd. Proseguendo nei sondaggi tra i partiti, Forza Italia, calando della stessa cifra percentuale del Pd, raggiunge il 21,6%. In calo anche il Movimento 5Stelle che raggiunge quota del 22,4% passando da un 22,8% della precedente rilevazione. Alla pari le due coalizioni di centrosinistra e centrodestra, entrambe al di sotto della soglia del 37% prevista dall’Italicum per ottenere il premio di maggioranza.

Tra i partiti minori il Ncd si attesta al 3,7% (+0,3%), la Lega Nord ottiene il 3,5%, Sel il 2,9% (entrambi in leggerissimo calo), Fratelli d’Italia è al 2,5% (+0,2%) e l’Udc al 2,4% (-0,2%). In leggero rialzo Scelta civica, che guadagna lo 0,4% e va all’1,5%.

Brutte notizie per il sindaco di Firenze anche sulla popolarità. Pur rimanendo ai vertici della classifica dei leader politici più apprezzati dagli italiani, Matteo Renzi, nella settimana che lo ha avvicinato a Palazzo Chigi, perde due punti attestandosi al 53 percento. Ne perde uno il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che lo segue con il 40 percento. Stazionario al 37 percento il premier uscente Enrico Letta. Scende di un punto nei consensi Beppe Grillo, al 33 percento, mentre resta stabile al 23 percento Silvio Berlusconi. Due punti in meno per il leader del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano, che chiude con il 20 percento.

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