Letta, chiuso nel suo studio, annulla le missioni all’estero e fa sapere: «Non andrò alle Camere a farmi sfiduciare»

13 Feb 2014 17:38 - di Redazione

Ha annullato la visita ufficiale in Gran Bretagna prevista per il 24 e 25 febbraio. Ha ricevuto Angelino Alfano e i ministri del Nuovo centro destra. Ha fatto sapere che in caso di sfiducia da parte della direzione del Pd non si presenterà alle Camere per parlamentarizzare la crisi. Chiuso nel suo studio di Palazzo Chigi, da dove ha seguito l’intervento di Matteo Renzi in compagnia solo dei più stretti collaboratori, Enrico Letta ha preso atto della sconfitta prima che venisse proclamata. Nessuna indiscrezione è trapelata sull’incontro con i partner di governo, sul quale è molto probabile che riferirà lo stesso Alfano, che ha convocato per il pomeriggio prima una riunione dei gruppi e poi una conferenza stampa. È stato, invece, il Financial Times a rivelare l’indiscrezione sulla missione annullata, mentre è toccato al consigliere per le riforme Francesco Sanna chiarire che Letta non si presenterà in aula e che «qualsiasi passo verrà ovviamente deciso dal presidente Letta e dal Capo dello Stato, sia che la direzione del Pd confermi la fiducia sia che ritenga non debba proseguire l’esperienza di governo». Fra i primi a commentare la presa di posizione è stato il co-fondatore del M5S Gianroberto Casaleggio che, dopo aver liquidato quello che sta avvenendo come «cose interne al Pd», ha aggiunto che «i governi si devono sfiduciare alle Camere». «E per fortuna era il nuovo che avanza. Renzi alimenta scissioni nei partiti altrui, come conferma l’indignazione di Vendola e la scesa in campo tra i grillini del superpoliziotto Casaleggio. Accoltella alle spalle Letta dopo aver detto che a Palazzo Chigi sarebbe andato solo in caso, improbabile, di vittoria elettorale», ha commentato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, per il quale il segretario del Pd ricorda «un ispiratore di congiure del tempo antico» e «più che il governo, meriterebbe un ruolo da spalla nelle fiction sui Borgia». È stato poi un altro esponente di Forza Italia, Altero Matteoli, a sottolineare che «oggi siamo di fronte a un Renzi apparentemente vincente, ma in effetti debole perché ha paura di perdere». Anche tra gli azzurri, però, si guarda già al prossimo governo Renzi: «Starà a noi di Forza Italia – ha chiarito Matteoli – con un’intelligente opposizione nelle aule parlamentari far emergere le evidenti contraddizioni di Renzi che va a guidare l’ennesimo governo senza legittimazione popolare e batterlo al momento opportuno attraverso i consensi degli italiani». 

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