Nuova iniziativa bipartisan contro “Squillo”, il gioco dove vince chi sfrutta meglio le prostitute

3 Gen 2014 20:01 - di Redazione

«Siete stanchi dei soliti giochi da tavolo e cercate un’alternativa? Ora c’è “Squillo” il primo gioco dedicato allo sfruttamento della prostituzione». Immanuel Casto, l’ideatore, spiega in prima persona, su Squillogame.com, modalità e finalità dell’intrattenimento. «Ogni giocatore – spiega il sito – ricopre un ruolo, quello di sfruttatore di prostitute, gestendo colpo su colpo le sue ragazze, divise tra escort, ragazze di strada e giovani promesse, ognuna con una propria particolarità, parcella e ricavato finale in caso di k.o. e successiva vendita degli organi. Lo scopo del gioco è quello di sconfiggere il “pappone” avversario, da 2 a 6 giocatori, manovrando le proprie squillo con i limiti e le abilità dettate dalla scheda». La prima edizione – come scrive Il Fatto Quotidiano – è andata a ruba da tempo e ora si attende la nuova versione della serie, con le copie di prevendita subito esaurite. L’intrattenimento, a base di prostitute, dal registro molto volgare, vede prevalere soprattutto la violenza, tanto che alcune senatrici, più di un anno fa, ne avevano chiesto il ritiro. «I Monopoli di Stato non possono incamerare soldi derivanti da giochi che incitano allo sfruttamento del corpo, femminile o maschile che sia, alla violenza e alla vendita di organi: se ci fosse la volontà sarebbe possibile evitare la presenza sul mercato di giochi come questo», dice Emanuela Baio, ex senatrice con Alleanza per l’Italia, una delle parlamentari che si è più battuta, con raccolta di firme, lettere e interrogazioni, perché il gioco da tavolo venisse ritirato dal mercato. «Tutto è nato – racconta Baio – perché ci era stato segnalato questo gioco da associazioni che si occupano di giocatori compulsivi. Così con senatrici di altri gruppi politici abbiamo raccolto numerose firme: secondo noi c’erano e ci sono dei presupposti di reato, dall’incitazione alla prostituzione, alla vendita di organi». «Farò di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a iniziative come queste – rincara Laura Bianconi, attualmente senatrice con il Nuovo centrodestra – Oltre un anno fa facemmo richiesta ai Monopoli perché valutassero il dominio e quindi la possibilità del ritiro. Il fatto che ne stiano facendo una nuova versione è incredibile e allucinante: è proprio una devianza mentale senza parole pensare che si possa istigare alla prostituzione, anche se virtuale. Tutto quello che è violenza andrebbe censurato. Farò di tutto per fermare tutto questo».

 

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